Cadorago, morì nel cantiere della Pedemontana: 14 condannati

L'operaio valtellinese fu colpito da una lastra di cemento

La tragedia

La tragedia

Cadorago (Como), 15 novembre 2018 - Oscar Bricalli, operaio di 52 anni residente a Caspoggio, era morto il 16 gennaio 2013, nel cantiere Pedemontana nel tratto di Cadorago. Era stato colpito da una lastra di cemento che si era sganciata e lo aveva travolto, uccidendolo sul colpo. Per la sua morte ieri sono stati condannati a 8 mesi di carcere, pena sospesa, quattordici imputati, accusati di omicidio colposo in relazione a profili di responsabilità riconducibili all’attuazione e vigilanza di uno o più aspetti della legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. La sentenza del giudice monocratico Nicoletta Cremona ha accolto, anche se leggermente ridimensionato, le conclusioni del pm d’udienza Paolo Moscatelli, che aveva chiesto un anno a testa. Nella quantificazione della pena è stato tenuto in considerazione il risarcimento del danno, già liquidato a favore dei familiari, che ha compensato l’aggravante della colpa nell’ambito del luogo di lavoro, ma non ha concesso attenuanti generiche.

A processo erano finiti Franco Tolentino, 60 anni di Roma, Arturo Sertori, 66 anni di Chiuso, Raffaele Ghezzi, 49 anni di Merate, Giuseppe Parenti, 76 anni di Piacenza, Luigi Parenti, 72 anni di Piacenza, Cesare Pierluigi Montenet, 48 anni di Piacenza, Simone Milani, 36 anni di Piacenza, Daniele Amati, 38 anni di Gossolengo, Valter Morcotti, 46 anni di Cadeo, Manuel Piccoli, 34 anni di Piacenza, Ernesto Filippi, 55 anni di Travo, Ivan Bassi, 46 anni di Piacenza, Alessandro Demarin, 46 anni di Torino e Nelson Yovani Vasquez Torres, 22 anni di Milano. Tolentino era coinvolto in quanto ad della Pavimental, società appaltatrice dei lavori sul tratto in cui era avvenuto l’infortunio. Alla stessa società sono riconducibili le figure di Sertori e Ghezzi. Alla Paver di Piacenza, azienda costruttrice delle lastre pavimentate, fanno riferimento Giuseppe e Luigi Parenti, Montenet, Milani, Amati, Marcotti e Piccoli. Infine Filippi è chiamato in causa in quanto capocantiere e responsabile del montaggio delle lastre a traliccio, Bassi era il caposquadra, Demarin ispettore di cantiere e Vasquez Torres incaricato di svolgere i controlli visivi sui prefabbricati. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonio Nalesso, avevano stabilito che il cavo in acciaio non aveva retto al peso di oltre due tonnellate del prefabbricato in procinto di essere adagiato su una vasca.