I vigili del fuoco di Como hanno salvato un gattino (nella foto) finito nella fossa dei rifiuti che rischiava di finire nel forno inceneritore. Ad accorgersi dell’animale, ieri mattina, è stato un operatore della sede centrale del termovalorizzatore cittadino di via Scalabrini che, mentre spostava i rifiuti, lo ha intravisto nella fossa a dieci metri di profondità, dove confluisce l’immondizia prima di essere distrutta, e ha chiamato i soccorsi, non sapendo come raggiungerlo e metterlo in salvo. Sono così intervenuti i vigili del fuoco dal comando di Como, adeguatamente protetti per poter operare in quell’ambiente, che hanno recuperato il gatto spaventato ma perfettamente in salute. In realtà ancora un cucciolo, che è stato prima custodito e coccolato da un dipendente, che lo ha subito adottato, e poi portato dal veterinario per tutti gli accertamenti necessari, e le vaccinazioni.
Quasi certamente il gattino è riuscito a introdursi nell’impianto senza essere notato, fino a cadere nella fossa, dalla quale ovviamente non riusciva più a risalire: la squadra dei vigili del fuoco, si è infatti dovuta calare con una doppia fune, per poter raggiungere il fondo della buca, a una decina di metri, e risalire. Nella caduta, il gatto non si è fatto male, essendo atterrato su un corposo strato di rifiuti che ha fatto da ammortizzatore.
Se il salvataggio del cucciolo ha suscitato i complimenti di tutti a sollevare dubbi sulla sicurezza dell’impianto di incenerimento sono i volontari dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente). "Vogliamo capire come mai quel gattino ha rischiato di essere bruciato vivo, come sia potuto arrivare li. -scrivono gli animalisti- se sia un caso oppure se il gatto sia finito li per mano umana, per questo oltre alla lettera alla società invieremo un esposto alla procura di Como per chiedere di indagare su ciò che è accaduto". Pa.Pi.