Bellagio non ama fare le ore piccole Scatta il coprifuoco

Stop a cibo e bevande dopo gli ultimi episodi di risse e danni

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di Roberto Canali

La fama di “bella di notte“ non si addice a Bellagio, la “Perla del Lario“ che non ama fare le ore piccole e si è dotata di un’ordinanza che vieta l’asporto e il consumo per le vie del paese di bevande e cibo. Il provvedimento, firmato dal sindaco Angelo Barindelli è la conseguenza di comportamenti, un po’ troppo sopra le righe, denunciati dai residenti del borgo, stanchi di non riuscire a dormire fino all’alba per gli schiamazzi dei nottambuli, molti di loro neppure turisti ma ragazzi e giovanissimi venuti da fuori per fare le ore piccole sul lago. Non si tratta solo delle risse avvenute nel parcheggio della discoteca del lido, dove un ragazzo ha addirittura subito la parziale amputazione dell’orecchio nel corso di una rissa con un coetaneo che l’ha preso a morsi, ma anche dei tanti troppi episodi di giovani completamente ubriachi che hanno reso un inferno le notti degli altri turisti e dei residenti. Movida sì, ma non alcolica e così a Bellagio hanno deciso di istituire il coprifuoco da mezzanotte e mezza alle 6 del mattino. "Nel borgo si sono verificati episodi contrari alle regole di decoro urbano come il bivacco con il consumo di cibi o bevande anche alcoliche e l’abbandono di rifiuti di vario genere, alimentari e non, schiamazzi che hanno compromesso la quiete a riposo dei cittadini residenti, nonché situazioni di degrado urbano quali imbrattamenti e danneggiamenti – spiega il sindaco – Questi fatti sono stati evidenziati dal locale Comando dei carabinieri e si concentrano nel territorio compreso tra il bivio di Loppia e riguardano tutto il borgo di Bellagio. Questo costituisce un grave pregiudizio all’immagine del nostro Comune e per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale pubblico". Fino alla fine di settembre di notte sarà quindi vietato non solo il consumo, ma anche detenere qualunque bevanda e anche il cibo, confezionato o non. Le sanzioni vanno da 50 a 300 euro, vietato anche vendere cibo e bevande nel raggio di 50 metri da strutture ricettive. In questo caso le sanzioni sono da 500 a 5mila euro.