PAOLA PIOPPI
Cronaca

Getta acido sulla ex e la accoltella, poi la minaccia in Tribunale: “Non sei morta, ma ti ucciderò”

Erba, undici anni di reclusione per Said Cherrah (ventiseienne di Broni). La donna è arrivata nell’aula del Tribunale su una sedia a rotelle

Said Cherrah ventiseienne di Broni che in poco più di un anno ha collezionato una quantità di imputazioni

Said Cherrah ventiseienne di Broni che in poco più di un anno ha collezionato una quantità di imputazioni

ERBA – Per l’ennesima volta, lo ha dovuto vedere e subire la sua rabbia. Le minacce di ucciderla, così feroci da farsi cacciare dall’aula dove si stava concludendo il suo processo. La prima sentenza, 11 anni di reclusione, letta a carico di Said Cherrah, ventiseienne di Broni, che in poco più di un anno ha collezionato una quantità di imputazioni per reati commessi nei confronti della sua ex compagna, una ragazza di un anno più giovane, residente a Erba. Ieri davanti ai giudici del Tribunale Collegiale di Como, è arrivato per rispondere di stalking, una serie di atti persecutori l’estate del 2023, per i quali era stato raggiunto quella stessa estate da una misura cautelare. Gli erano poi stati concessi i domiciliari a Broni per un mese, trasformati successivamente in obbligo di dimora con divieto di avvicinamento e di comunicazione con la ex compagna e i suoi familiari, divieti ripetutamente violati.

Pochi mesi dopo, a fine novembre, era avvenuta l’ennesima e più grave aggressione: aveva raggiunto la ragazza a Erba, mentre rientrava dalla pausa di lavoro, e le aveva scagliato sul viso acido muriatico. L’avevano salvata i passanti, mentre Cherrah si sera garantito un altro arresto per deformazione del viso. Qualche mese in carcere, poi ancora i domiciliari a cui era sottoposto a novembre scorso. I due procedimenti penali erano stati riuniti in un unico fascicolo con entrambe le imputazioni, per le quali ieri è stato condannato a 11 anni.

Ma nel frattempo la ragazza aveva dovuto subire un’altra grave aggressione. Il 9 dicembre, Cherrah era riuscito ad avvicinarla nel parcheggio di un supermercato a Giussano, e l’aveva accoltellata a un fianco. Ieri a processo è arrivata su una sedia a rotelle, ancora troppo debole per reggersi in piedi: quando l’ha vista, Cherrah ha gridato dalla gabbia dei detenuti, le ha nuovamente promesso che prima o poi la ucciderà: “Mi dispiace che non sei morta – ha detto – ma ti ucciderò”. Durante una precedente udienza aveva minacciato la madre della ragazza, e ieri si è scagliato anche contro l’avvocato di parte civile. Promesse di morte a tutti, quando tornerà libero.

Ora dovrà affrontare l’Appello che certamente sarà presentato dal suo difensore, e poi il secondo processo a Monza, per l’accoltellamento e l’evasione dai domiciliari.