PAOLA PIOPPI
Como

Allarme Bassone: 4 agenti aggrediti dai detenuti in una settimana. “Servono risposte”

I sindacati che chiedono maggiore fermezza da parte dell'Amministrazione Penitenziaria e il trasferimento degli aggressori

Sala di controllo al carcere del Bassone

Sala di controllo al carcere del Bassone

Como, 8 aprile 2025 – Salgono a quattro le aggressioni ad agenti di polizia penitenziaria, avvenute all’interno del carcere Bassone di Como nell’ultima settimana. Una situazione che viene ormai quotidianamente denunciata dai rappresentati sindacali, sempre più preoccupati per la tutela degli agenti esposti al rischio.

“Gli agenti – dice il segretario generale della Fns Cisl dei Laghi Giovanni Savignano - sono stati aggrediti solo perché stavano svolgendo il loro lavoro e stavano cercando di far rispettare le regole interne al carcere.

Purtroppo, la situazione all’interno della casa circondariale è esplosiva e nessuno prende provvedimenti. I detenuti che si sono resi responsabili di queste aggressioni non sono stati spostati nemmeno nel Reparto Isolamento perché al momento non ci sono celle disponibili”.

Una mancanza di provvedimenti che finisce per avere conseguenze: “Così facendo – prosegue Savignano - gli altri emulano questi comportamenti negativi, perché non vedono risposte chiare e decise da parte dell’Amministrazione e pensano di passarla liscia”. I detenuti che si rendono responsabili di aggressioni vengono denunciati, ma i processi non avvengono in tempi brevi, per cui anche questa soluzione non risulta incisiva.

“La Fns – aggiunge il segretario - chiede urgenti interventi da parte dei vertici dell’Amministrazione trasferendo immediatamente in altre strutture penitenziarie chi si rende responsabile di aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, sanitario e giuridico pedagogico.

L’Amministrazione deve attuare, senza tentennare, le circolari emanate a più riprese dal Dipartimento circa le misure da adottare in caso di aggressioni ai danni del personale e non attaccarsi alla richiesta di ulteriori carte per la valutazione dei trasferimenti di questi soggetti”. E conclude: “Non si può lasciare un carcere in balia di soggetti che non hanno nulla da perdere e che strumentalizzano ogni atto introdotto per arginare i loro comportamenti violenti, rifiutando la rieducazione”.