
La protesta degli ultras del Brescia
Brescia – La comunicazione ufficiale di esclusione dal campionato da parte degli organi competenti non arriverà prima del 26 giugno, ma non si aspetta la data ultima per provare a trovare un piano B per il Brescia Calcio.
Domani in Loggia ci sarà l’incontro tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto (rispettivamente Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Giuseppe Taini): una fase esplorativa che la Loggia “si è resa disponibile a sostenere, con gli strumenti che le sono propri”, per salvaguardare “l’identità calcistica di Brescia, nella legalità, nella trasparenza e con spirito costruttivo”. Cosa ne pensano i tifosi? Oltre alla rabbia e alla delusione, venerdì sera se ne è parlato al Rigamonti, dove si è riunito un migliaio di tifosi in risposta all’appello della Curva Nord. “Per la prima volta da quando tifo Brescia, in 45 anni da ultrà, il Comune si è deciso a schierarsi dalla parte di noi tifosi. Ci hanno assicurato che cercheranno di farci partire in Lega Pro – ha spiegato Enzo Ghidesi, uno dei leader del tifo biancazzurro –. Se Camozzi o Pasini accettano di cambiare nome e colori alla loro squadra, non abbiamo preclusioni in tal senso. Non possiamo chiamarci né Lumezzane, né FeralpiSalò. Saremo Brixia25, vedremo, ma queste sono condizioni chiare, nome e colori. Se accetteranno questo, sarà un buon punto di partenza”.
In una nota, Ultras Brescia 1911 esprime invece dissenso per una fusione con società sportive della provincia. “Ai tifosi di Brescia si vuole far credere che la fusione con una o più società della nostra provincia bresciana possa diventare la soluzione ideale e questo senza nemmeno aver interpellato il resto della tifoseria o i diretti interessati. Di certo questa è la scelta più rapida e meno faticosa. E chissenefrega di 114 anni di storia del Brescia, della storia delle altre società bresciane, considerate piccole e inferiori a quella del Brescia Calcio, nonostante abbiano da insegnare”.
Unanime, invece, il parere su Cellino, sintetizzabile con l’hashtag “Cellino vattene" degli ultras. “È pronto a continuare la sua battaglia con gli avvocati, perché avrebbe voluto una proroga sull’iscrizione – ha ricordato Ghidesi –. Questo solo per farvi capire con chi abbiamo a che fare. Non vuole lasciare questo giogo con cui ci ricatta ormai da anni: tutti assieme riusciremo a liberarci di lui”.