MATTIA TODISCO
Sport

Spillo, assist al Brescia. Altobelli torna in campo: "Aiuto in cambio di nulla. Pasini la persona giusta»

L’ex bomber fonda un comitato per sostenere il club con l’azionariato popolare

Alessandro Altobelli, a destra, al Rigamonti con il tecnico Rolando Maran

Alessandro Altobelli, a destra, al Rigamonti con il tecnico Rolando Maran

Un bresciano doc, sebbene nato a Sonnino. Quando si vive sul territorio dal lontano 1974, per scelta, la patente di appartenenza si acquisisce per diritto. Ad Alessandro Altobelli non basta viverci, tra Brescia e dintorni. Seguendo l’adagio di Giorgio Gaber per cui libertà è partecipazione, l’ex centravanti si è dato da fare per quel che poteva, nei giorni in cui la storia del Brescia Calcio vive pagine scure, tra la retrocessione in Serie C successiva alla penalizzazione per irregolarità nei pagamenti e la mancata iscrizione che potrebbe far ripartire la società dai Dilettanti.

Se non fosse che Giuseppe Pasini, presidente della FeralpiSalò, una volta chiamato al soccorso dall’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso per spostare il titolo sportivo della Feralpi stessa nella grande città. Pochi giorni prima di quell’incontro (ma la notizia è emersa solo nelle scorse ore) Altobelli ha invece deciso di creare, insieme agli avvocati Alberto Scapaticci, Maria Luisa Garatti e ad Andrea Erranti, il comitato “Cuore di Leonessa” per spingere un tentativo di azionariato popolare a supporto della futura proprietà. Senza alcun tipo di pretesa dirigenziale: l’unico intento è dare una mano a chi prenderà il comando della situazione. E Altobelli non nega che l’ipotesi Pasini, sebbene non ci siano ancora stati contatti diretti, sia quella che preferisce.

Come mai ha voluto fare questo passo? "Ne avevamo parlato una decina di giorni fa con gli amici che hanno deciso di creare il comitato. Lo abbiamo fatto quando abbiamo capito che le cose non stavano andando bene, prima ancora che ci fosse la riunione in Comune con gli altri imprenditori del territorio. D’altronde non ci voleva molto a capire cosa stesse accadendo, purtroppo".

Cosa pensa del possibile arrivo di Pasini? "Noi tutti ci aspettiamo e siamo sicuri che presto sarà il presidente, perché è l’uomo ideale per ripartire ed è il simbolo di questa città, un territorio di lavoratori. Guida una grande azienda. Per cui è quello che tutti ci auguriamo, che prenda al più presto questa squadra in mano. Siamo sicuri che con lui questa città possa ripartire alla grande e magari scrivere un’altra storia perché è un grande industriale, quando fa le cose le fa in grande. Brescia lo aspetta".

Da parte vostra cosa sentite di poter portare alla causa? "Abbiamo intuito che stava succedendo qualcosa e quindi volevamo iniziare a far capire alle persone che la situazione non era bella e che magari l’azionariato poteva dare una mano a chi prenderà la società. Siamo stati in riunione anche di recente, ci sono delle buone possibilità che le cose vadano avanti, ma ci tengo a specificare che noi vogliamo portare qualcosa in cambio di niente. Gli avvocati che sono insieme a me sono persone conosciute e rispettate sul territorio, bresciani che hanno a cuore il futuro della società, come d’altronde vale per me. In questo momento cerchiamo di dare una mano, sperando che sia effettivamente Pasini il nuovo presidente".

Come mai, lei che è nato a Sonnino, ha sviluppato questo legame con Brescia? "Io sono arrivato nel ‘74 e non me ne sono mai andato: può fare lei i conti da quanto tempo sono qui. Ho fatto tre anni da calciatore in questa città. Poi il Brescia mi ha ceduto all’Inter, ma ho deciso di restare e abitarci. Mia moglie è nata qui, lo stesso i miei figli".

Ha avuto modo di sentire o incontrare Pasini? "Personalmente no, ma so dell’incontro che c’è stato con l’amministrazione. La speranza è che si riparta dalla Serie C, ma al di là della categoria spero soprattutto che sia lui il presidente".

Cosa pensa di quanto accaduto con Cellino? "In questo momento è meglio lasciarlo stare. Non so come mai sia andata a finire così, preferisco guardare al futuro e ripartire. Magari non tutti i mali vengono per nuocere".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su