LUCA MARINONI
Brescia Calcio

Brescia targato Feralpi? I tifosi storcono il naso. E Pasini da solo non ci prova nemmeno

È sul piatto la possibilità che il sodalizio di Salò venga trasferito al Rigamonti per conservare il calcio professionistico in città. Due, però, sono gli scogli: lo scarso gradimento di parte dei supporter e la necessità di formare una cordata. E intanto il tempo stringe

Gli ultras del Brescia al Rigamonti. La tifoseria più calda si schiera: no assoluto al "baratto" fra cambio di nome e conservazione del calcio nel sistema professionistico

Gli ultras del Brescia al Rigamonti. La tifoseria più calda si schiera: no assoluto al "baratto" fra cambio di nome e conservazione del calcio nel sistema professionistico

Brescia, 13 giugno 2025 – Per il momento non trapelano certezze e l’unica sicurezza che circonda l’orizzonte del Brescia è che il tempo a disposizione per risolvere una questione più che intricata è sempre meno. Bisogna agire in fretta, dunque, ed è necessario trovare una soluzione adeguata a problematiche che appaiono difficili da far coesistere.

Il primo punto che emerge è che, sotto la spinta del Comune di Brescia, si sta cercando di fare leva sulle ambizioni di Giuseppe Pasini per convincerlo a “trasferire” la FeralpiSalò e, di conseguenza, la serie C al “Rigamonti”, facendo venir meno il vuoto che dovrebbe lasciare il Brescia FC di Massimo Cellino che non sarà iscritto alla prossima stagione tra i professionisti.

Questo, però, potrebbe non essere lo scenario definitivo per la società biancazzurra che avrebbe ancora la possibilità di ripartire dai Dilettanti (dall’Eccellenza per la precisione) per cercare di dare una certa continuità ai 114 anni ininterrotti di storia (a livelli ben superiori naturalmente) delle Rondinelle. Se questo Brescia potrà effettivamente ripartire e dove potrà giocare lo si potrà sapere soltanto nei prossimi giorni, anche perché in queste ore lo stesso Cellino deve fare i conti con la Guardia di Finanza in merito alla vicenda dei crediti verso l’Agenzia delle Entrate che si sono rivelati – per l’accusa – falsi e la cui scoperta ha aperto il “vaso di Pandora” della gravissima crisi del Brescia.

Questioni regolamentari ed affettive si affiancano in questi giorni così convulsi. In effetti la FeralpiSalò potrebbe traslocare dal “Turina” al “Rigamonti”, conservando la sua matricola sportiva, ma a Brescia chi potrebbe seguire questa compagine “ibrida”? Non certo i tifosi di Salò (pochi, certo, ma che hanno ribadito di sentirsi traditi dalla piega che stanno prendendo le cose e dal conseguente, possibile abbandono di tutti i progetti coltivati in questi anni sulle sponde del Garda), ma nemmeno chi ha le Rondinelle nel cuore, visto che non sono in pochi quelli che hanno già manifestato pubblicamente l’intenzione di non riconoscersi in questa nascente realtà.

Una freddezza legata al nome, che, almeno per la prima stagione, regolamenti alla mano, non potrebbe essere “Brescia”, ma che dovrebbe prevedere una fase di attesa, con possibili soluzioni come Leonessa o Brixia ad affiancare, magari, il FeralpiBrescia che nessuno sembra volere. Al di sopra di tutto questo, però, c’è un ulteriore aspetto che, in realtà, è il più importante dell’intero progetto.

Un imprenditore esperto come Pasini, pur dicendosi disposto a verificare la fattibilità del progetto, ha anticipato a chiare note che non intende prendere in mano da solo le redini del “nuovo” Brescia. Urge, quindi, trovare gli ormai famosi “imprenditori bresciani” disposti a rilanciare la squadra della propria città, anche se, dopo l’inutile ricerca portata avanti per tutti questi anni, in queste ore, almeno, non sembra cosa da poco individuare e, soprattutto, coinvolgere questa salvifica cordata…  

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