FEDERICA PACELLA
Sport

Brescia, partita sul futuro. La nuova squadra di Pasini: "ha voglia di cominciare». Resa dei conti sullo stadio

Il presidente della Feralpi attende il verdetto del Consiglio Federale di giovedì per uscire allo scoperto con il progetto che permetterà di salvare il club biancoblù. Intanto prosegue il braccio di ferro Comune-Cellino per “liberare“ il Rigamonti.

Il presidente della Feralpi attende il verdetto del Consiglio Federale di giovedì per uscire allo scoperto con il progetto che permetterà di salvare il club biancoblù. Intanto prosegue il braccio di ferro Comune-Cellino per “liberare“ il Rigamonti.

Il presidente della Feralpi attende il verdetto del Consiglio Federale di giovedì per uscire allo scoperto con il progetto che permetterà di salvare il club biancoblù. Intanto prosegue il braccio di ferro Comune-Cellino per “liberare“ il Rigamonti.

Tante incognite, tre date, un nome attorno a cui si sono consolidate le speranze per dare un futuro al Brescia Calcio: quello di Giuseppe Pasini. L’imprenditore bresciano, presidente di Confindustria Lombardia e presidente della Feralpisalò è oggi il perno del tentativo di rifondare il calcio biancoblù dopo il naufragio dell’era Cellino. Due le date decisive per far decollare il nuovo progetto: il 3 luglio il Consiglio Federale dovrebbe decretare la mancata iscrizione del Brescia ai campionati professionistici, visto il mancato pagamento da parte di Massimo Cellino degli emolumenti dei calciatori degli ultimi mesi della stagione (4 milioni e 300 mila euro) entro il termine perentorio del 6 giugno. Il 15 luglio è invece il termine per formalizzare il cambio di denominazione e sede della Feralpi, che potrebbe diventare il nuovo Brescia Calcio (da vedere con quale nome e colore). A Pasini si era rivolto il Comune di Brescia, un minuto dopo l’ufficializzazione del fallimento sportivo del Brescia, come ha ricordato la sindaca, Laura Castelletti, venerdì in consiglio comunale.

Dall’incontro, "Pasini è uscito pieno di carica e voglia di fare", ha ricordato la prima cittadina. Le interlocuzioni in corso sono il segno che l’imprenditore voglia costruire una compagine solida a supporto della squadra. Diversi gli incontri con colleghi bresciani, ma ci sono contatti anche con le partecipate del Comune: le speranze sono puntate soprattutto su un possibile coinvolgimento di A2A, peraltro già tra gli sponsor della Germani nel basket. "La futura società sarà pienamene autonoma nella definizione di nome, logo, colori sociali – ha sottolineato la sindaca, a fronte dei timori dei tifosi, che vorrebbero una continuità con lo storico Brescia Calcio almeno nei simboli –. La scelta spetta a chi ha la proprietà della squadra, ma sono convinta che il presidente Pasini abbia la sensibilità sportiva e umana per sapere quanto i simboli valgano, compatibilmente con le regole molto chiare di marchi e loghi". C’è, però, anche un’altra data, che corrisponde a un’ulteriore grana, quella dello stadio Rigamonti. L’impianto, di proprietà del Comune, è attualmente in concessione a Massimo Cellino fino al 2028. Il 13 giugno, tuttavia, la Loggia ha notificato una diffida, per il mancato adempimento del pagamento di due rate del canone, 280mila euro, da saldare entro 15 giorni. Ieri mattina, l’ex presidente ha versato una rata da 109mila euro, che non basta però a saldare i conti con la Loggia.

Si vedrà se, entro la mezzanotte di sabato, è arrivata anche il resto dell’importo, a cui, peraltro, giovedì si è aggiunta anche una seconda diffida perché dal sopralluogo del Comune è risultata la carenza di manutenzione del manto erboso. A seconda che Cellino paghi tutto o meno, si aprono diversi scenari: in caso di adempimento, infatti, lo stadio resterebbe in concessione al Brescia Calcio, ma solo fino al 3 luglio. Se il Brescia verrà escluso dal professionismo, il presupposto della concessione (ovvero l’utilizzo da parte di una squadra di interesse pubblico) verrebbe meno per cui il Comune potrebbe comunque dichiarare decaduto l’accordo e rientrare in possesso dello stadio, comprese le manutenzioni effettuate nel 2019: essenziali e previste dalla concessione secondo la Loggia, crediti per lavori straordinari secondo Cellino. C’è anche chi teme che, in questo tira e molla, lo stadio potrebbe non essere riconsegnato in tempi utili per l’avvio del campionato, senza contare che, se dovesse decollare il progetto Pasini, ci sarà una corsa contro il tempo per l’assegnazione ufficiale alla nuova società.

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