Brescia, buona la produzione meno le vendite: è un’uva "bifronte"

Confagricoltura traccia il bilancio della vendemmia 2020

Vendemmia (Ansa)

Vendemmia (Ansa)

Brescia -  Una buona annata per la produzione, meno per il tutto il comportato vitivinicolo, fortemente penalizzato dalla pandemia. È in chiaro-scuro il quadro della vendemmia 2020 delineato da Confagricoltura Brescia. I numeri ‘sul campo’ sono positivi, con la produzione delle uve cresciuta grazie a fattori climatici favorevoli. È stata un’annata di grande produzione, soprattutto per il Franciacorta, che fa +42% anche grazie all’apertura delle riserva vendemmiale; positiva, con un +9%, anche l’area del Lugana.

Come da qualche anno a questa parte, si conferma invece il trend di erosione delle denominazioni più piccole, che continuano a perdere terreno, come il Cellatica ed i Ronchi, che pure hanno un grande valore in termine di qualità. Si assestano intorno ai 6mila ettari le superfici investite a vigneto, che dopo i balzi degli ultimi anni vedono tutti un segno positivo ma con numeri più contenuti rispetto al passato: +3,45% il Franciacorta, +6,63% il Lugana, +5,38% le Dop. Percentuali che, tradotte in ettolitri di vino finito, significano 178.323 (più 43%) per il Franciacorta e 96.364 (più 4%) per il Lugana; si distingue il Capriano del Colle con un +42%.

Altra cosa è l’andamento delle vendite, fortemente condizionate dalla chiusura di bar e ristoranti, mentre le aziende vitivinicole ancora attendono i ristori che sarebbero dovuti essere pagati entro il 31 dicembre scorso. "La ripresa è legata alla risoluzione della pandemia – spiega il presidente di Confagricoltura Giovanni Garbelli – che ci vede protagonista nell’accordo in via di definizione per portare le vaccinazioni in azienda, usando Confagricoltura e le imprese come punti della logistica per il piano vaccinale". Per la ripresa, si punta anche sull’enoturismo, leva per cantine ed agriturismi. "Tra i temi che stiamo affrontando – sottolinea Garbelli – c’è anche il problema dei rifiuti, perché la nuova legge 116/2020 assimila le bottiglie di vino usate ai rifiuti speciali, cosa che non avviene per cittadini, bar e ristoranti".