Negozi di Brescia in crisi: “Colpa del caro affitti e del degrado urbano. E i clienti sono sempre meno”

L’analisi del settore da parte degli uffici di Confcommercio. Bene invece il bilancio di “Brescia Capitale”: il 30% può sorridere

Crisi dei negozianti bresciano

Crisi dei negozianti bresciano

Poca liquidità, affitti più cari e calo dei clienti. Un momento non felice quello che stanno affrontando le imprese bresciane del commercio e del turismo e dei servizi, secondo l’indagine di Confcommercio Brescia. "Negli ultimi sei mei - ha detto il presidente Carlo Massoletti - le imprese del terziario bresciane che hanno ottenuto un finanziamento per realizzare investimenti sono state solo il 18,5%, in calo rispetto al 25,1% della prima metà del 2023 e ben inferiore rispetto alla media italiana del 29%, a dimostrazione delle difficoltà finanziarie che stanno affrontando i nostri imprenditori".

Sulle aziende pesa in maniera significativa anche il costo dell’affitto: il 52,5% ha registrato un aumento del canone nel corso degli ultimi due anni, e quasi il 40% degli imprenditori sta avendo difficoltà nel fare fronte al pagamento. Ciò ha significato un aumento dei locali sfitti nella propria zona, come segnala più di un’impresa bresciana su due.

"Il fenomeno dei locali sfitti - ha aggiunto Massoletti - unito al degrado urbano e all’offerta commerciale poco diversificata per tipologia sono le principali cause che i commercianti segnalano per la diminuzione del flusso di clienti e del proprio giro d’affari. A ciò si aggiunge il tema del passaggio generazionale che è di cruciale importanza per il terziario con quasi la metà delle aziende che operano da più di 20 anni che dovranno affrontarlo: il 36,3% ci dice che chiuderà o venderà a causa della scarsa redditività e per la mancanza di successori".

Positivo, invece, il bilancio finale di Capitale Italiana della Cultura: il 30% delle imprese delle provincia ha avuto un aumento dei ricavi, il 38% nel solo comune di Brescia. Quanto al 2024, le imprese non prevedono un miglioramento dei ricavi nella prima parte, di fatto collocandosi al di sotto della media nazionale. Il dato dell’occupazione presso le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a Brescia è inferiore rispetto al dato fatto registrare a livello nazionale dalle medesime tipologie di imprese. Le imprese del terziario di Brescia continuano ad essere esposte all’aumento dei prezzi dei fornitori, seppur in misura meno importante rispetto al semestre precedente.