Liberato in Siria, Sergio Zanotti a casa: foto e caffè per tornare a vivere

Brescia, il ritorno in paese dell’imprenditore rapito nel 2016 dai terroristi

Sergio Zanotti con l’amica Raluca Dobrea del bar Retrò

Sergio Zanotti con l’amica Raluca Dobrea del bar Retrò

Marone (Brescia), 8 aprile 2019 - Sergio Zanotti è tornato a casa, nella sua Marone, dove vive la sorella Bice e dove ha tanti amici. L’uomo, che è mancato da casa tre anni, già sabato sera si è recato nel suo appartamento di via Alegi 35. Se il piano superiore della casa che condivide con Bice è rimasto con le tapparelle abbassate per quasi 36 mesi, ieri le finestre erano aperte, quasi a sorridere del tanto atteso ritorno dell’occupante delle stanze. Tre anni da prigioniero in Siria, per un sequestro sul quale ora indaga la procura di Roma.

Il telo davanti alla porta d’ingresso è stato spostato e una girandola è stata posizionata sulla ringhiera. «Sergio finalmente è tornato – ha spiegato un vicino di casa –Sono stati qui alcuni amici nelle scorse ore. È mancato a tutti noi. Stamani è uscito con la sua adorata figlia Jessica, che non l’ha mai lasciato solo un attimo. È da sempre legatissimo alle sue tre figlie e loro lo amano profondamente. Siamo davvero felici per la famiglia e anche per la sorella, che ha molto sofferto». Zanotti per tutto il giorno ha passeggiato per Marone, fermandosi praticamente in tutti i bar. «Da noi è stato in mattinata per un caffè – hanno spiegato al Bar Pasticceria Centrale – siamo contenti che abbia voluto salutarci».

Dopo pranzo Zanotti è andato sia al bar Peccati di Gola sia al Bar Retrò, che è da sempre il suo favorito. «L’ho visto sia in mattinata sia nel primo pomeriggio – ha spiegato un avventore – gli ho chiesto come sta. Mi ha detto che se l’è vista davvero brutta. L’ho trovato assai provato e molto sofferente. Mi è sembrato avesse qualche problema ai denti». «A noi ha raccontato che è stato detenuto in stanze molto piccole – hanno detto altri clienti – anche di due metri per due. Si vede che se l’è passata molto male. Ora avrà tempo per riprendersi, anche grazie all’amore delle sue figlie e della sorella, che non ha mai perso la speranza».

Nel pomeriggio a casa Zanotti a Marone non c’era nessuno, mentre in mattinata e durante la giornata di sabato la signora Bice ha cercato di tenere lontano i cronisti, forse per lasciare riposare l’amato fratello, esausto dopo il lungo viaggio dalla Siria. Sono certo che ha vissuto un’esperienza tremenda – ha detto un amico – però l’ho trovato tranquillo e molto felice di essere a casa. Non ha voluto spiegare nei dettagli cosa è accaduto. Mi è parso soffrisse il freddo, tanto da stringersi nel giubbino blu che aveva indosso. Per fortuna a vigilare su di lui c’era Jessica». Zanotti ai giornalisti, poco dopo la liberazione, ha detto «Mi sono visto allo specchio per la prima volta e ho faticato a riconoscermi: sembro invecchiato 15 anni». Ha anche raccontato di essere stato rapito il giorno dell’arrivo in Turchia da un taxista, forse abusivo e di essere poi stato portato in Siria. Nelle prossime ore potrebbe essere visitato o addirittura ricoverato per accertamenti.