Numeri sempre più preoccupanti quelli che riguardano il fenomeno della violenza e delle aggressioni nelle scuole. Un fenomeno che è finito anche sotto la lente del Ministero dell’Istruzione e del Merito che, non a caso, ha avviato un monitoraggio annuale. La Lombardia figura tra le ragioni con più casi, segno sia di un inasprimento del fenomeno, che della maggiore propensione, quanto meno, a denunciare. Nell’anno scolastico 2022-2023, sui 36 episodi di violenza ai danni del personale scolastico, 6 sono stati registrati in Lombardia (il 16% del totale); nella maggior parte dei casi, teatro delle aggressioni sono state le scuole superiori. Nel 2023-2024, invece, i numeri complessi sono aumentati, con 68 aggressioni registrate a livello nazionale; 6 quelle avvenute nelle aule lombarde. Le vittime più frequenti sono gli insegnanti, seguiti dai dirigenti scolastici, colpiti da studenti o famigliari. Un fenomeno, comunque, preoccupante, tanto da portare il Parlamento ad inasprire le pene per gli aggressori: nel question time alla Camera a febbraio 2024, il ministro Giuseppe Valditara ha parlato di un incremento dei casi del +111% in un anno. Il monitoraggio fa emergere i casi eclatanti, mentre restano sottotraccia aggressioni verbali o le violenze tra gli studenti stessi, che sono ancora più diffuse. L’analisi del Rapporto ESPAD®Italia condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc), pubblicata a dicembre scorso, evidenzia una ripresa della violenza giovanile nel nostro Paese. Secondo lo studio, quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha partecipato a zuffe o risse nel 2023, in crescita del 33% rispetto al 2019. Secondo un sondaggio di skuola.net, da settembre 2024 più di un alunno su 10 è stato testimone di atti di violenza tra studenti o verso i docenti, nelle scuole medie e superiori.
Federica Pacella