LORENZO FRASSOLDATI
Cronaca

Valtènesi, tutte le sfumature del rosa del Garda: “Un vino sorprendente e contemporaneo”

Alleanza con la Provenza per promuovere il prodotto simbolo della sponda bresciana del lago, ottenuto dal vitigno autoctono Groppello. Paolo Pasini, presidente del Consorzio. “Qui un cortocircuito qualitativo e produttivo”

Paolo Pasini, presidente del Consorzio di tutela, e una panoramica di vini rosati della Valtenesi

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Una riviera mediterranea fra le Alpi. Una denominazione che coincide con un territorio davvero unico, la Valtènesi, ossia l’area collinare di origine morenica che si estende sulla sponda bresciana del lago di Garda, all’incirca da Gardone Riviera giù fino a Sirmione.

Colline dolci, alternate a piccole aree pianeggianti. Un clima temperato, mitigato dalla vicinanza al lago. Inverni miti e fresche estati, che favoriscono una rigogliosa vegetazione di tipo mediterraneo: vigne, uliveti, limoneti, palme, piante da frutto di ogni tipo, perfino i capperi. Terra di due uve preziose: il Groppello, a bacca nera, re della denominazione Valtenesi Doc, gentile e delicato, ideale per ottenere vini ‘rosa’ (ma anche rossi) che si stanno imponendo nei gusti dei consumatori, specialmente giovani e donne. Poi la Turbiana, a bacca bianca, di casa nella denominazione Lugana Doc, parente lontana di Verdicchio e Trebbiano, vigorosa e decisa, forte del suolo argilloso e minerale.

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Dal clima ideale al turismo il passo è breve: dal Vittoriale di D’Annunzio a Gardone Riviera a La Rocca di Manerba, dai Castelli della Valtènesi alla Rocca di Lonato, dalle Grotte di Catullo alle Limonaie dell’Alto Garda. Un patrimonio enoturistico che brilla nei calici del vino rosa, bandiera della Valtènesi. Il rosa qui non è solo il colore del vino, ma è “l’identità stilistica e produttiva del territorio, frutto di una tradizione vitivinicola che affonda le radici nel XIX secolo. Il Valtènesi nasce da un vitigno autoctono unico come il Groppello, che trova in questo territorio condizioni pedoclimatiche ideali per esprimere finezza, sapidità e longevità”, spiega Paolo Pasini, presidente da poco più di un anno del Consorzio, che associa un centinaio di cantine, sparse in un territorio di oltre 150 kmq e in più di 26 Comuni sul Garda. La produzione annua è di circa 3 milioni di bottiglie di cui 2,3 milioni ‘rosa’. L’export vale il 35-40% delle vendite, con destinazioni principali Germania (55-60%) e Stati Uniti (15-20%).

Pasini è appena tornato da Amburgo dove, assieme ai francesi di Cotes de Provence, ha presentato al pubblico tedesco un progetto per raccontare i vini rosa di elevata qualità e ad alta vocazione territoriale. Coi francesi nostri concorrenti? “Nessuna sorpresa, siamo entrambi zone vocate per fare alta qualità. Vogliamo scardinare la convinzione che il rosato sia un vino buono solo da bere gelato nelle serate estive. Sbagliato! Noi coltiviamo uve rosse tutto l’anno con passione e dedizione per produrre un vino anticonvenzionale e alternativo e molto contemporaneo: strizza l’occhio al bianco ma può avere personalità e struttura come i rossi. Un vino sorprendente, figlio di un cortocircuito qualitativo e produttivo”.

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Di rosato in Italia adesso se ne fa molto…”Sì, ma si punta molto, troppo, sulla bassa qualità e sul prezzo – replica Pasini - . La questione non è solo tecnico-produttiva. Il nostro vino assomiglia al luogo in cui viene prodotto: bello il territorio, buono il vino. Stiamo selezionando alcuni cloni di Groppello alternativi a quelli attuali proprio per rendere ancora più territoriale l’espressione del Groppello e rilanceremo la nostra Casa del vino a Villa Galnica di Puegnago dimostrando a chi ci viene a trovare che i vini rosa possono invecchiare benissimo e che lo stile cambia in rapporto alle varie zone produttive della Doc, più o meno morbidi, più o meno sapidi, più o meno fruttati”.

Il lago porta anche tanto turismo…”La Valtenesi è la faccia nascosta del Garda, quella più esclusiva e meno oppressa dall’over-turismo. Il nostro vino rosa parla di dolce vita, di leggerezza, di verticalità, di energia gustativa infinita, di relax, di divertimento leggero ma non ignorante”.