MILLA PRANDELLI
Cronaca

Val Grande, la comunità divisa da un ponte tibetano: “Un ecomostro sulle Alpi”

Vezza d’Oglio, la maggioranza vorrebbe realizzare la passerella nel cuore delle montagne in Val Grande mentre l’opposizione invita i residenti a dire “no” alla costruzione

Una turista mentre si appresta ad attraversare un ponte tibetano in Lombardia

Ponte tibetano sì oppure no? A Vezza d’Oglio è un dilemma e pure motivo di scontro tra minoranza e opposizione, dato che domenica si terrà il referendum popolare che chiamerà i residenti a decidere per la realizzazione della struttura turistica che sarebbe posizionata all’inizio della Val Grande: un’area montana meravigliosa collegata al paese da una strada ripida e stretta.

La maggioranza, con a capo il sindaco Diego Occhi, chiede ai cittadini di non andare a votare, di modo da invalidare il referendum, mentre la minoranza con a capo l’ex sindaco chiede di andare alle urne e esprimersi per il no. Secondo il primo cittadino realizzare il ponte tibetano, il cui progetto è ancora fermo allo studio di fattibilità, ma che sarebbe una passerella lunga oltre 460 metri, sarebbe fondamentale per il rilancio turistico del paese.

Totalmente contrario è Rizzi. Secondo Rizzi la "Valgrande è un patrimonio da tutelare". Ma non solo: per le opposizioni la viabilità non sarebbe in grado di sostenere l’arrivo di turisti, anche qualora parcheggiassero nelle frazioni o addirittura in paese e salissero a piedi. La spesa prevista è di circa due milioni di euro, che le minoranze vorrebbero essere utilizzati per la risistemazione dei sentieri e realizzazione di strutture di osservazione utilizzabili specie nel periodo del bramito dei cervi. A consentire l’esecuzione di un referendum è stato il comitato Vezza Sostenibile, che ha raccolto ben 300 firme.

"Cari concittadini, domenica è necessario andare a votare – sottolinea Elena Bonavetti, del comitato -. Non rigettate la possibilità di scegliere per Vezza e soprattutto aiutateci a superare il quorum. Se siete convinti che l’opera possa portare in futuro benefici alla nostra comunità, sulla scheda che vi verrà consegnata barrate la casella del ‘si’. Se pensate che rischi di diventare l’ennesimo ecomostro sulle Alpi tracciate una croce sul no, eventualità questa che noi auspichiamo di cuore".

Il comitato ha una posizione ben precisa ma non vuole pesare sulla decisione dei concittadini a cui affida la piena libertà di scelta. Di per certo la passerella sospesa porterebbe molte persone, come accade ove ne sono state costruite altre. Si tratta di capire e ponderare se questo è compatibile con l’ambiente e se non crei problemi agli animali e specie ai cervi, che nella zona sono numerosi. Non solo. Bisogna capire se effettivamente la viabilità sarebbe limitata o diventare problematica a causa dell’arrivo di tante persone e di conseguenze di tanti veicoli.