Brescia, morto dopo il vaccino: "L’inchiesta va archiviata"

Nessun nesso di causalità secondo la Procura con il decesso di un 54enne

Vaccino

Vaccino

Flero (Brescia) - La Procura di Brescia ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per la morte di Gianluca Masserdotti, il 54enne deceduto improvvisamente la scorsa primavera dodici giorni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca. Stando a una consulenza eseguita per conto dei pm Gianluca Grippo e Federica Ceschi non sarebbe stato ravvisato un nesso di causalità diretta tra il decesso del meccanico e l’inoculazione del siero. Masserdotti infatti pare soffrisse di una patologia legata alla coaugulazione del sangue, questa la conclusione degli accertamenti. Una malattia pregressa rimasta latente fino a quel momento, di cui la vittima non era a conoscenza, che avrebbe innescato l’esito fatale. Di qui la decisione della Procura di archiviare l’indagine per omicidio colposo, sempre rimasta a carico di ignoti.

Una compagna , padre di due figli - una ragazza di 28 anni e un ragazzo di 20 -, passione per il Brescia Calcio, Masserdotti aveva ricevuto la prima dose di anti Covid dell’azienda anglosvedese - nelle settimane a seguire sospesa per la popolazione con meno di 60 anni - sabato 29 maggio. I problemi si erano presentati solo in un secondo momento, inizialmente solo sotto forma di reazioni avverse comuni, ovvero qualche linea di febbre e un po’ malessere curati (e passati) con la Tachipirina. Per tutta la settimana successiva il 54enne si era sentito bene. Era andato a lavorare, aveva fatto vita regolare. Sei giorni dopo, una ricaduta, con esplosione di una sintomatologia preoccupante. Febbre a 40, mal di testa forte, svenimenti. I familiari lo hanno portato in ospedale con un’ischemia cerebrale ormai in corso, e piastrine praticamente azzerate.

Da quel momento la situazione è andata precipitando. A dispetto di un intervento al cervello da cui Masserdotti si era risvegliato, i trombi si sono generalizzati e hanno avuto la meglio, finché l’11 giugno è subentrato il decesso. Il giorno prima la stessa sorte era toccata alla diciottenne ligure Camilla Canepa, morta dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca. Nel suo caso però i consulenti della Procura hanno accertato che il decesso per trombosi fosse da correlare a un effetto avverso del vaccino, non soffrendo la ragazza di alcun malanno pregresso né avendo assunto lei farmaci in concomitanza con la vaccinazione.