Muore di trombosi dopo il vaccino, la Procura indaga per omicidio colposo

Gianluca Masserdotti, 54 anni, è deceduto 12 giorni dopo avere ricevuto la prima dose di AstraZeneca

Gianluca Masserdotti (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Gianluca Masserdotti (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Brescia, 15 giugno - A Brescia la Procura indaga sulla morte di Gianluca Masserdotti, l’uomo di 54 anni deceduto 12 giorni dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. L’ipotesi è quella di omicidio colposo e il fascicolo è stato trasmesso al dipartimento che si occupa di vicende legate al Covid. I magistrati e gli investigatori, intanto, attendono l’esito delle analisi effettuate quando Masserdotti era ancora in vita e la valutazione dei medici che è stata fatta durante le operazioni di prelievo degli organi per la donazione. È stato accertato che a parte fegato e reni gli altri organi erano compromessi dai trombi.

Già il giorno dopo il ricovero, avvenuto il 6 giugno dopo che il vaccino era stato fatto il 29 maggio, l’ospedale Poliambulanza aveva trasmesso all’ Aifa una nota per segnalare il caso di avversa reazione al vaccino. I famigliari dell’uomo e in particolare la sorella Sonia e la figlia Giulia, che nelle scorse ore hanno affidato ai cronisti il loro dolore e le loro perplessità, spiegando che Masserdotti quando è stato vaccinato era in perfette condizioni di salute e non stava facendo alcun tipo di cura. La sorella Sonia ha anche spiegato che quando Gianluca Masserdotti ha ricevuto la prima dose ha avuto un po’ di febbre e qualche malore. Il venerdì successivo ha iniziato ad avere una febbre molto alta e forti mal di testa fino a quando la domenica è peggiorato.

È stato così ricoverato alla Clinica Poliambulanza dove è stato sottoposto ad alcuni esami specifici che hanno evidenziato che ha avuto una trombosi. Dopo le prime terapie Masserdotti si è risvegliato per poi peggiorare fino a entrare in coma. Nel bresciano vi sarebbe un altro caso, zona dell’Ovest bresciano di un sospetto trombo riscontrato a un uomo sottoposto alla seconda dose del vaccino, anche lui sotto i 60 anni. Il collegamento con l’inoculazione del vaccino è però ancora tutto da confermare. L’uomo non risulta comunque essere in pericolo di vita.