
La vacanza con i figli per molti è un miraggio
Milano, 1 luglio 2025 – Care ferie per chi può permettersele. L’aumento dei prezzi, a fronte di stipendi fermi, si traduce in una stangata per molte famiglie, tanto che aumentano le persone che si indebitano per garantirsi un po’ di meritato riposo. Peggio va, però, a chi si ritrova con un solo stipendio e situazioni difficili alle spalle, come i genitori separati.
Lo testimoniano alcune storie raccolte grazie al supporto della sede di Brescia dell’associazione “Mamme papà separati”. È il caso di Anna, nome di fantasia, perché, in certe situazioni, l’anonimato diventa sinonimo di tutela dei figli. “Io ho sei figli – racconta – in ferie non ci vado da anni”.
Anna è una delle 7.765 madri single che vivono nel comune di Brescia (1.557 i padri single con figli). Nel suo caso, è stata lei a dover lasciare la casa in cui viveva con l’ex marito. “Per fortuna ci sono i miei genitori – sottolinea – perché anche trovare un appartamento, con uno stipendio, non è facile”. Le ferie sono un’utopia da tempo.
“Bisogna guardare all’essenziale, al cibo, alla scuola, anche se i bambini, soprattutto i più piccoli, iniziano a risentirne, vorrebbero fare un po’ di vacanza. Quest’anno speravo di potercela concedere con risparmi messi da parte nel salvadanaio, ma si è rotta l’auto, 3mila euro di danno, per cui le priorità cambiano”.
All’associazione si era rivolto anche Mario, altro nome di fantasia, papà di due figli. “Io ho praticamente 1.450 euro di spese fisse al mese, perché ho il mio affitto più il mutuo della casa coniugale, oltre al mantenimento. Era l’abitazione di mia nonna materna, che ho ristrutturato. Ora ci vive la mia ex moglie, ma il mutuo lo pago io”.
Mario spiega di aver dovuto cercare dei lavoretti anche notturni, per poter tener i conti in ordine. “Le ferie? Da due anni vado a casa di un amico, in Campania. Pago il viaggio, ma l’alloggio è gratuito. Io gli sistemo il giardino, una fatica che faccio volentieri, perché almeno siamo al mare, con le mie figlie, sereni”.
I contributi
I contributi per i genitori separati non mancano, ma le regole sembrano scritte su standard che non tengono conto di una casistica molto ampia.
“La Regione, ad esempio, dà un contributo per l’affitto – spiega Mario – 2500 euro all’anno, che non è poco. Però ci sono limiti di reddito e, soprattutto, non devi avere una casa di proprietà. Non tengono conto se nella casa di proprietà ci vivi tu o l’ex consorte. Nel mio caso, quindi, non posso accedere, e credo di non esser il solo in questa situazione”.

Vite difficili
Le difficoltà vissute dai genitori separati vanno ben oltre le ferie. “La casistica dei genitori separati della working class è presente nei nostri centri – spiega Diego Mesa, responsabile Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Brescia –. Persone tra i 40 e i 60 anni che hanno lasciato la casa principale di famiglia e vivono in situazioni di fortuna con stipendi bassi spesso insufficienti a mantenere uno stile di vita dignitoso e supportare i figli”.