Federica Pacella
Cronaca

Dall’ufficio di grafica al giro d’Italia a caccia di vacanze ecologiche

La scelta di vita della bresciana Silvia Serina

Silvia Serina

Brescia, 17 maggio 2015  – Quanto vale la vista di un tramonto? E la soddisfazione di nutrirsi di ortaggi e frutti coltivati con le proprie mani? Piccole gioie che per Silvia Serina valgono la stabilità di una vita normale. Cresciuta a Nuvolera, a 30 anni ha deciso di mollare tutto, compreso il lavoro a tempo indeterminato come graphic designer vicino a casa, per dare una nuova direzione alla sua vita. Qualcosa era già cambiato dopo la visita, nel 2013, a "Fà la cosa giusta", fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. "Ho iniziato ad approfondire questi temi, a fare il pane in casa, ad autoprodurre i saponi. Questo mio nuovo modo di intendere la vita si è unito alla voglia di viaggiare".

Dopo una riflessione durata qualche mese, a inizio anno, Silvia lascia il lavoro, vende il superfluo e parte alla scoperta di realtà di vita alternative. Da aprile è in giro per l’Italia alla scoperta di ecovillaggi, cohousing, realtà di autosufficienza, bioagriturismi e tutto quello che di innovativo, sostenibile, ecocompatibile ci sia. "Lasciare il lavoro? Non mi è pesato più di tanto, perché sono rimasta in ottimi rapporti con il titolare e poi perché ho sentito che la direzione che volevo dare alla mia vita era un’altra". Da quando è partita a oggi Silvia ha speso solo 200 euro, per lo più per gli spostamenti. "Inizialmente l’aspetto economico mi faceva paura. Poi ho riflettuto a quanto spendevo a stare in casa. Avevo preventivato un certo budget, ma ho visto che mi serve molto di meno: forse non abbiamo poi così bisogno di tutti i soldi che spendiamo".

Per raccontare il suo viaggio, Silvia ha aperto un blog su Facebook, Rolling Soul, dove lascia brevi flash delle sue giornate. La prima tappa è stata Montepulciano, in un casale autosufficiente al 99% dal punto di vista energetico e di produzione alimentare. In cambio di vitto e alloggio, Silvia ha offerto il suo lavoro sul campo, oltre che un po’ di consulenza sulla comunicazione. Poi è arrivata a Perugia, a Pantarei, un villaggio ecologico. "Dovevo fermarmi poco, e invece ci sono rimasta una settimana. Ho deciso di non programmare più nulla, vado un po’ per istinto, a seconda di cosa incontro sul mio cammino".

Dopo un primo momento di sconcerto, anche la famiglia è contenta della scelta di Silvia. "Sentendo il tono della mia voce hanno capito che sto bene e sono felice. Il futuro? Per ora proseguo con questo mio viaggio di scoperta. So che se e quando vorrò fermarmi, qualcosa da fare la troverò: dopo tre giorni a Montepulciano, mi avevano già offerto un lavoro. Una volta che ti muovi, tutto si muove".