
Il Carmine, quartiere della movida bresciana e di sperimentazione dei controlli
Brescia – Onere e onori per una città che dal ’tondino’ si è trasformata in realtà vivace e culturalmente attrattiva, oltre che studentesca. Per Brescia, la ‘movida’ è stato il dazio più evidente da pagare alla trasformazione in corso, auspicata e vantaggiosa, ma che comunque ha cambiato anche abitudini e paesaggio urbano, di giorno e di notte. Cuore più evidente della trasformazione è stato il quartiere del Carmine, emblema di una riqualificazione che ha attirato negli ultimi anni esercizi commerciali e botteghe d’arte e di artigiani, insieme, inevitabilmente, anche a tanti giovani. La moltitudine nei vicoli stretti di un quartiere residenziale ben presto è diventato rumore tanto che, nel lontano 2012, Gianfranco Paroli (fratello dell’allora sindaco di centrodestra) fece causa al Comune: nel 2023, la Corte di Cassazione confermò che se la movida provoca rumori molesti si può portare il Comune in Tribunale.
Negli ultimi due anni, il Carmine è così diventato quartiere di sperimentazione tra steward, conta persone, educatori di strada, sondaggi: un piano con cui la Loggia potrà dimostrare di non essere stata inerme. Con la firma del protocollo in Prefettura a ottobre (con Comune, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale e le associazioni di categoria), sono diventati strutturali gli operatori specializzati nella sorveglianza della movida al Carmine, a piazzale Arnaldo e in piazza Vittoria a Brescia.
“Ce ne sono – conferma Luca Betelli, titolare Carmen Town, uno dei locali più noti – alcuni pagati dal Comune, altri dai locali, e ormai sono radicati, conoscono i frequentatori del quartiere”. Gli arresti degli ultimi mesi da parte delle forze dell’ordine hanno ridotto la presenza dei maranza. “Ora ci sono i ‘maranzini’, ragazzini dai 12 ai 15 anni, meno problematici”.
Con la fine della scuola, la presenza della gioventù si è fatta sentire, soprattutto nelle vie limitrofe. Con l’estate la movida si sposta altrove, al lago o in Castello. Con il vigente regolamento di polizia urbana, che vieta le feste serali in quartiere, per la prima volta Carmen Town ha deciso di fare la chiusura stagionale. “Forse avremmo chiuso comunque – sottolinea Betelli – ma senza feste abbiamo una ragione in più”. Nel tritacarne dei compromessi è finita anche la storica Festa dell’Europa, nata proprio al Carmine. Si faranno invece Pride e Festa della Musica, oltre alle iniziative diurne pensate anche per gli anziani.