
Il Palazzo di giustizia
Brescia, 21 luglio 2025 - Quando venne arrestato disse di aver sentito delle voci. In particolare "quella del diavolo che lo ha spinto ad uccidere". Il 53enne di origini albanesi Petrit Gega è stato condannato dalla Corte d'assise di Brescia a 22 anni di carcere per l'omicidio del connazionale Alfons Kola, 30enne. L'omicidio avvenne fuori da un bar a Calcinatello, nel Bresciano nel maggio di due anni fa. L'assassino è stato dichiarato semi infermo di mente e, una volta scontata la pena, dovrà rimanere almeno tre anni in una struttura psichiatrica.
La dinamica dell’omicidio
L’omicidio è stato l’epilogo di un’aggressione sferrata all’ora dell’aperitivo, sotto gli occhi di numerosi clienti che sedevano ai tavolini del bar, così come la vittima, nota con il soprannome di Fonzie, che vi passava sempre un’oretta all’uscita dal lavoro. Quel giorno quando Kola stava per andarsene, intorno alle 18, si è imbattuto in Gega, che al bar non avevano mai visto. Il connazionale era arrivato portando con sé da casa un coltello da cucina, con cui ha infierito più volte sulla vittima. Kola ha provato inutilmente a scappare. Ferito gravemente, è morto il giorno seguente in ospedale. Il 52enne invece, che si era allontanato, è stato rintracciato e fermato dai carabinieri nel giro di un’ora a Lonato, nell’abitazione dove risiedeva. Sul posto aveva lasciato non solo il cellulare, ma anche il coltello.