Un esercito di nuovi poveri, aumentate del 20% le richieste a Caritas

Brescia, nel 2020 serviti quasi 60mila pasti. In 6 casi su 10 si trattava di persone che non avevano mai avuto bisogno

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Un 2020 di emergenza e un 2021 in cui ancora tante sono le richieste di aiuto. Covid a Brescia non ha colpito solo sotto il profilo sanitario, ma anche sul fronte sociale. Lo ha fotografato con numeri e testimonianze il nuovo rapporto “Un anno con Caritas“, che dà conto delle numerose attività svolte dalla Caritas di Brescia e da quelle parrocchiali. Partendo dai numeri, nel complesso Caritas ha sostenuto con i diversi servizi 7mila famiglie, contro le 4.700 del 2019, con un incremento maggiore soprattutto tra febbraio e maggio. Le maggior richieste hanno riguardato i beni alimentari, rispetto a cui Caritas ha aiutato un 20% di famiglie in più rispetto al 2019: in 6 casi su 10 si trattava di persone che non avevano mai avuto bisogno, prima, di accedere al servizio.

La rete diocesana ha risposto attraverso Ottavo giorno, che ha consentito di distribuire alimenti per un valore di 2,3 milioni di euro, pari al 51% in più rispetto al 2019. Importanti i numeri anche della mensa Menni, la cui operatività è stata incrementata per mantenere le distanze di sicurezza: si è passati dai 47.993 pasti del 2019 ai 58.430 del 2020, con un incremento di utenti da 1.560 a 2.050. Importante anche il sostegno economico erogato con il fondo Briciole lucenti: 387mila euro di cui hanno beneficiato 875 famiglie per un totale di 3512 persone, per pagare spese condominiali, affitti, utenze. È proseguito anche il servizio Unità di strada, con operatori e volontari che hanno assistito 113 senza tetto (49 italiani, 64 stranieri) di sera, fornendo beni di prima necessità, informazioni sui servizi disponibili, consigli. Grande operatività anche al Rifugio Caritas che ha accolto 53 persone per un totale di 6.111 presenze.

"Un anno con Caritas – spiega il direttore don Maurizio Rinaldi – oltre a numeri e statistiche si è concentrato sulle narrazioni. Nel rapporto si trovano 23 racconti, raccolti attraverso le Caritas dei territori, in cui, partendo da fatti concreti, vengono evidenziati fatiche e valori del vivere il cristianesimo in chiave sociale".

Tra questi c’è ad esempio la testimonianza di Matilde, che, a soli 13 anni, ha dato la sua disponibilità come volontaria. "Quando ho aiutato la Caritas mi sono sentita molto felice perché il pensiero di aiutare delle persone in difficoltà mi faceva sorridere", racconta. Parole che dimostrano l’altro volto del disagio, ovvero la grande risposta di solidarietà che si è attivata durante l’anno di Covid: il 90% delle Caritas parrocchiali è rimasto attivo, con i giovani che hanno preso il posto di over 65, rimasti a casa.

L’impegno prosegue. Se le richieste di aiuto di beni alimentari sono calate rispetto a boom dello scorso anno, resta comunque una richiesta generale di supporto economico a fronte delle preoccupazioni per la continuità lavorativa, ma non solo. "Oggi – spiega Marco Danesi, vice direttore della Caritas diocesana – crescono le richieste di spazi e di momenti di ascolto, perché, dopo i lutti e la solitudine di questo periodo, la gente ha bisogno di parlare e di sentirsi ascoltata".

Federica Pacella