Uccise la madre a calci e pugni: "L’ha sbattuta per terra tre volte"

Al processo in Assise, le drammatiche testimonianze dei vicini di casa

Uccise la madre a calci e pugni: "L’ha sbattuta per terra tre volte"

L’omicidio è avvenuto il 15 settembre nella casa di Sirmione dove Nerina viveva con il figlio e la moglie

È entrato nel vivo in Assise il processo a Ruben Andreoli, il 45enne magazziniere di Sirmione che la sera del 15 settembre ha massacrato a calci e pugni la madre Nerina Fontana, 72 anni, nella casa che divideva con lei e la moglie ucraina. Pilota di rally e appassionato di podismo, l’imputato ieri era in aula, accanto all’avvocato Marco Capra. "Mia mamma era sul divano, io in corridoio, quando abbiamo iniziato a discutere lei è venuta verso di me. Mia moglie era in camera. Sono le uniche cose che riesco a ricordare – è la dichiarazione spontanea –. Mia moglie mi ha strappato la maglietta nel tentativo di fermarmi".

La vicina del piano di sopra ha visto l’orrore: "Erano le 18,28, sentivo urlare aiuto, basta basta – ha ricordato Marta Buico con gli occhi lucidi –. Mi sono affacciata e ho visto la signora correre sul balcone per chiedere aiuto. Un paio di secondi dopo è arrivato il figlio: l’ha spinta a terra a faccia in giù, l’ha presa a calci. Le saltava sopra tenendosi dalla ringhiera. Io gli ho urlato di smetterla ma lui non ascoltava. L’ha presa per i capelli, l’ha sollevata e sbattuta per terra tre volte. Visti dall’esterno mi sembravano una famiglia normale".

Con Nerina, marito e moglie uscivano a pranzo, andavano al lago e in montagna. Non c’erano tensioni. La vittima avrebbe cambiato atteggiamento una decina di giorni prima dell’omicidio, dopo il rientro della coppia da una vacanza in Ucraina. Ad alcuni aveva confidato di temere un trasferimento all’estero. Roberto Pisano, poliziotto in pensione, è il vicino che per primo ha bloccato il 45enne: "Sentivo urla dall’abitazione. Ho bussato ripetutamente, mi ha aperto la moglie di Andreoli. Ho visto i piedi di Nerina, era a pancia in giù. Pensavo fosse stata male. Andreoli era lì in piedi. La prendeva per i capelli e la sbatteva a terra. Allora l’ho afferrato per le spalle e l’ho spostato, non ha opposto resistenza. Alle mie domande ha risposto calmo di averla colpita perché nell’ultimo periodo non andavano d’accordo, lei gli aveva strappato le foto del matrimonio. Sua moglie piangeva. Lui era disorientato, con un viso da cattivo. Ruben è sempre stato un buono". Il presidente della Corte ha annunciato l’intenzione di disporre una perizia psichiatrica.

Beatrice Raspa