REDAZIONE BRESCIA

Traffico di rifiuti, imprenditore a processo

Mille tonnellate di scorie in un capannone. Acquisite le intercettazioni

Si avvia alle battute finali il processo per il traffico di rifiuti scoperto nell’autunno 2018 dai carabinieri del Noe, che in un deposito nella zona industriale di Soiano del Garda sequestrarono mille tonnellate di scorie industriali. A dibattimento c’è uno dei presunti referenti del magazzino, Alessandro Gnaccarini, imprenditore di Viadana (Mantova), arrestato nel 2019 con Gianluca Vendrasco, imprenditore trevigiano (il cui giudizio è stato trasferito a Firenze, dove ha pendente il procedimento per stoccaggio illecito di scarti tessili).

L’indagine, curata dalla pm della Dda Roberta Panico con i colleghi di Reggio Calabria, ha acceso i riflettori su un gruppo operante in tutta Italia dedito al trattamento e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi. Immondizia proveniente da Toscana, Campania e Lombardia che per l’accusa era smaltita “dimenticandola“ in capannoni dismessi, camuffata da un codice non adeguato (nel caso di Soiano, imballaggi in materiale misto).

Nel 2019 furono sequestrati capannoni nel Mantovano, a Casaloldo e a Roverbella, dove giacevano altre 1.200 tonnellate di rifiuti dell’industria tessile senza autorizzazione. Nel procedimento erano rimasti coinvolti in 9, tutti arrestati, alcuni ritenuti collusi con la cosca Bellocco di Rosarno. Ieri si è conclusa l’istruttoria del pm e sono state acquisite intercettazioni. B.Ras.