"Timori per la salute dei piccoli Tutti hanno bisogni speciali"

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"Stiamo scrivendo al nuovo Governo perché faccia qualcosa. Al momento non abbiamo notizie ufficiali, e a quelle ufficiose non crediamo più". Commenta così la situazione delle adozioni internazionali dalla Repubblica popolare cinese Cristina Legnani (nella foto) di Ai.Bi., uno degli enti autorizzati all’adozione internazionale che in Lombardia segue una coppia comasca (più altre nove abbinate sul territorio nazionale). "In questi mesi le istituzioni si sono spese, dal ministero degli Esteri al presidente Sergio Mattarella. La Commissione per le adozioni internazionali ha scritto più volte, ma la percezione è che ora le cose non dipendano neanche più dall’autorità centrale cinese, che si occupa delle adozioni, bensì dallo stesso Xi Jinping".

Si stanno riscontrando difficoltà anche a interfacciarsi con gli stessi funzionari dell’autorità centrale cinese. "Probabilmente dopo 3 anni senza lavoro sono stati spostati altrove. Intanto c’è grande preoccupazione da parte delle famiglie, perché i bambini abbinati sono tutti con bisogni speciali, quindi ci sono i timori sullo stato di salute. Il problema non è solo nostro, anche negli altri Paesi europei la situazione è analoga", evidenzia Legnani. Anche Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa (ente che in Lombardia segue 6 famiglie, tutte nel Milanese), conferma. "I cambi di Governo in Italia – sottolinea – ci impediscono di avere un interlocutore continuativo. Ora siamo in attesa di sapere chi avrà la delega per le adozioni. Dalla Cina, vediamo qualche allentamento nel concedere i visti, anche se non sul fronte che riguarda le adozioni". La riforma degli enti che si occupano di adozioni internazionali nella Repubblica popolare cinese ha complicato ulteriormente le interlocuzioni.

F.P.