MILLA PRANDELLI
Cronaca

The Floating Piers ora è solo un ricordo. Rimosso l’ultimo palo del ponte di Christo

L’emozione è ancora viva in chi ha vissuto i memorabili giorni

Christo posa sulla sua opera il giorno prima dell’inaugurazione (Fotolive)

Sulzano, 18 dicembre 2016 - Dalle 16.30 di venerdì The Floating Piers non è che un intenso e bellissimo ricordo per il lago d’Iseo. L’ultimo palo che serviva ad ancorare i cubi di polietilene con cui è stata realizzata la passerella più famosa al mondo è stato tolto dalle acque del Sebino. A togierlo dal fondale, così come lo avevano posizionato per primo nell’ottobre del 2015 di fronte all’ex Montecolino-Caproni di Pilzone, sono stati gli operai della Ziliani Spa, l’unica azienda italiana ad avere lavorato direttamente per Christo & Jeanne-Claude e la società The Floating Piers. Se nei giorni scorsi gli ultimi cubi erano stati portati a riciclare, scivoli e palizzate erano rimasti ricordare l’opera che ha reso il lago d’Iseo l’indiscussa capitale mondiale dell’arte contemporanea dell’estate 2016.

Il blu del lago ormai corre veloce da una riva all’altra, senza la prorompente e colorata interruzione di quello che in zona veniva chiamato amichevolmente il “Ponte di Christo”, ricoperto da migliaia di metri cubi di stoffa arancio dalia cangiante al contatto con l’acqua per un effetto che l’artista bulgaro americano ha definito «estremamente sensuale». «L’ultimo palo è stato rimosso – commenta angelo Ziliani – il lavoro è stato mastodontico, ma intrigante. Ne siamo davvero soddisfatti. Christo ha dato alla nostra azienda la possibilità di misurarsi con un progetto unico ed inedito». Paola Pezzotti, presidente della Comunità Montana, sindaco di Sulzano e centro motore dell’iniziativa, ha definito l’opera geniale inserita in un paesaggio speciale di cui è diventata parte integrante. «The Floating Piers per il lago d’Iseo è stato molte cose – spiega – Un’opera d’arte temporanea e irripetibile, camminare sull’acqua, guardare con occhi diversi e una esperienza sensoriale che ci ha risvegliati e non dimenticheremo mai. La magia del realizzarsi di un sogno». Pezzotti ha sottolineato come il ponte abbia aperto la mente e i cuori dei sulzanesi e lacustri in generale.

Fiorello Turla, il sindaco di Monte Isola, con un po’ di rammarico, dice di sentire un grande vuoto: «L’opera di Christo è diventata parte di noi. Ora che ogni pezzo è stato rimosso ci sentiamo persi. Siamo orfani dell’opera. E ci manca il grande afflusso di gente. Ma lavoreremo per nuove iniziative che possano riportare il grande pubblico sul nostro lago».