
svastica
Nave (Brescia) – Ancora una volta, anche se il gesto non è meno deprecabile, chi ha vergato una svastica nel bresciano era in preda ai fumi dell’alcol e lo ha ammesso. Non avrebbe particolari legami con la politica e non avrebbe collegamenti con l’antisemitismo.
Nelle scorse ore, difatti, la persona che ha disegnato una svastica verde fosforescente sul selciato di fronte al monumento ai caduti partigiani sito nel camposanto di Cortine, frazione della cittadina dell’hinterland di Brescia, si è consegnato ai carabinieri spiegando: “Ero ubriaco quando ho disegnato quella svastica”.
I fatti erano accaduti nella notte tra il 21 e 22 dicembre. Si tratta di un episodio molto simile a quello accaduto a Brescia tra il 17 e il 18 dicembre quando un 24enne e un 26enne, uno italiano e uno pachistano, avevano imbrattato alcuni monumenti e muri in centro a Brescia. Anche loro, quando sono stati fermati, avevano detto “eravamo ubriachi”. E anche il loro gesto non sarebbe stato dettato dalla politica ma dall’ubriachezza.