MILLA PRANDELLI
Cronaca

Sulzano, sul Sebino hotel deserti. "Molti chiuderanno"

I 4 stelle vivevano grazie ai turisti stranieri che però al momento non si vedono. E si lavora solo nel weekend

Antonella Pastore, titolare del Rivalago

Sulzano (Brescia), 18 luglio 2020 -   Momento difficile per gli hotel del Sebino bresciano. In particolare per gli alberghi a 4 stelle che, tradizionalmente, hanno sempre contato su una clientela internazionale, in particolare nel mese di luglio, quando le stanze erano spesso esaurite: occupate da olandesi, tedeschi, belgi, britannici, americani e nordeuropei. "La situazione, quest’anno, è desolante – spiega Antonella Pastore, rappresentante del Consorzio degli hotel a 4 stelle del lago d’Iseo e titolare dell’hotel Rivalago di Sulzano –. Ve bene solamente nel fine settimana, quando nelle strutture del territorio arriva il turismo di prossimità. Lavoriamo quasi solo esclusivamente con gli italiani, che si fermano una notte, massimo due. Il resto della settimana siamo quasi vuoti".

L’hotel Rivalago, che è uno dei pochi sul Sebino direttamente affacciati sull’acqua con spiaggia privata, nel periodo antecedente la pandemia aveva moltissimi clienti anglofoni. "Gli americani non si stanno ancora muovendo – spiega Antonella Pastore - e dal Regno Unito non arriva nessuno. Mancano anche gli svedesi e gli altri ospiti dell’Europa del Nord, che gradiscono i laghi in modo particolare. Il numero degli altri europei è davvero risibile. Parlo, in generale, di circa il 90% delle presenze straniere in meno rispetto a questo periodo dello scorso anno. Le previsioni che avevamo fatto erano non buone, ma non pensavamo certo a questo. Per tutti noi è davvero molto molto difficile andare avanti".

Per chi ha attività di ristorazione a fare tirare i remi in barca sono i pranzi e le cene. "Chi viene preferisce mangiare negli hotel – spiega Antonella Pastore –, la gente ha ancora molta paura a uscire, a muoversi e a incontrare altri". La situazione va a pesare sull’intero territorio. "Senza clienti – spiega Alessandro Ropelato dell’Araba Fenice di Pilzone di Iseo – non abbiamo potuto fare molte assunzioni che abbiamo sempre fatto. Noi gestori e titolari ci stiamo sobbarcando personalmente delle incombenze che prima affidavamo ad altri. Non riusciamo a sostenere tutti i costi. Non solo: se i turisti non arrivano non spendono nemmeno nelle attività del territorio. La stima, per gli albergatori della nostra categoria è di una perdita del fatturato del 70, 80% nel 2020. Non basta a fare andare avanti delle strutture. Se la situazione andrà avanti così aspettiamoci delle chiusure".