Studente morto Faccia a faccia fra i consulenti

Il 13enne affetto da una rara miocardiopatia perse la vita dopo alcune rampe di scale

Faccia a faccia tra consulenti ieri in aula per il caso di Alessio Quaini, lo studente di Vallio Terme stroncato a 13 anni - era l’11 aprile del 2014 - da una crisi cardiaca dopo avere affrontato alcune rampe di scale durante una visita al municipio di Villanuova con la scuola. Alessio era affetto da una rara miocardiopatia congenita che dieci anni prima aveva ucciso anche il fratello gemello di appena tre anni.

A processo c’è la docente di riferimento dello studente, che frequentava la terza media, per l’accusa consapevole delle difficoltà del ragazzino al quale avrebbe dovuto far prendere l’ascensore. Per i consulenti di parte civile e della Procura, Alessio nelle sue condizioni avrebbe potuto al massimo fare due rampe di scale con pause, e in quel frangente ne fece 4. "Uno sforzo non alla sua portata che gli generò un malore con perdita di coscienza e un disturbo aritmico prodromico di una fibrillazione. Peraltro non fu rianimato tempestivamente. L’exitus era scontato". Al contrario per i consulenti della difesa si trattò di "una morte inattesa per un peggioramento improvviso in un quadro di stabilità clinica". La mancanza dell’autopsia inoltre impedisce di dimostrare che l’aritmia da sforzo fu la causa del decesso, e di escludere cause extracardiache. "Il defibrillatore impiantato entrò in funzione solo alle 10,16 come se prima non vi fosse la necessità. Ma alle 10.07 il 118 somministrò 2 fiale di adrenalina, che potrebbe avere provocato l’aritmia". B.Ras.