REDAZIONE BRESCIA

Strage di piazza della Loggia, Mattarella: “L’obiettivo era destabilizzare la democrazia. Uniti nella difesa della Costituzione”

Sono passati 51 anni dall’esplosione della bomba che ha causato la morte di otto persone. Il presidente della Repubblica: “La giustizia, sia pure con ritardo rispetto alle angosciose attese, ora è giunta a una prima sentenza anche sugli esecutori materiali"

Strage di piazza della Loggia il 28 maggio 1974 (Ansa)

Strage di piazza della Loggia il 28 maggio 1974 (Ansa)

Brescia, 28 maggio 2025 – Oggi, 28 maggio, è 51esimo anniversario dalla strage di piazza della Loggia a Brescia. "Vincere i terrorismi di quel decennio e sventare i piani eversivi è stato un percorso difficile e travagliato, pagato con il sangue da tanti innocenti – ha ricordato il presidente Sergio Mattarella -, Le risorse morali e civili di chi si è battuto dalla parte della libertà e della democrazia hanno prevalso sugli stragisti, i conniventi e i loro complici". 

La strage di piazza della Loggia: otto vittime 

Sono trascorsi 51 anni da quella terribile mattina del 28 maggio 1974 quando nel cuore di Brescia, mentre era in corso una affollata manifestazione sindacale contro la recrudescenza di atti violenti di matrice fascista, esplose una bomba che uccise otto persone – Giulietta Banzi, Livia Bottardi, Clementina Calzari, Alberto Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti e Vittorio Zambarda – e ne ferì oltre cento.

Le parole di Mattarella 

"L'attentato terroristico che il 28 maggio di cinquantuno anni or sono - ha sottolineato il capo dello Stato - colpì il cuore di Brescia aveva come obiettivo la destabilizzazione della Repubblica, l'indebolimento della democrazia, l'attacco alle conquiste sociali. Alla memoria delle vittime, allo strazio dei loro familiari e amici, si rivolge il primo dei pensieri, con i più intensi sentimenti di cordoglio. La solidarietà che ci unisce nel ricordo - ha aggiunto Mattarella - alimenta una comunità di persone libere. La bomba di Piazza della Loggia, e la strategia eversiva nella quale era inserita, sono state la negazione violenta di questi valori".

"La Città di Brescia ha reagito con fermezza e coraggio. Le istituzioni democratiche, le parti politiche, sindacali e sociali sono state capaci di una risposta unita in difesa della nostra Costituzione, che la catena nera dell'eversione voleva aggredire". "Vincere i terrorismi di quel decennio e sventare i piani eversivi- ha sottolineato Mattarella- è stato un percorso difficile e travagliato, pagato con il sangue da tanti innocenti. Le risorse morali e civili di chi si è battuto dalla parte della libertà e della democrazia hanno prevalso sugli stragisti, i conniventi e i loro complici. E la giustizia, sia pure con ritardo rispetto alle angosciose attese, ora è giunta a una prima sentenza anche sugli esecutori materiali". "La verità è un contributo prezioso alla vita democratica - ha detto ancora- e una spinta significativa è giunta costantemente dall'associazione dei familiari delle vittime. Verso di essi la Repubblica esprime gratitudine, confidando che una testimonianza così importante raggiunga le generazioni più giovani".