Strage della Loggia, Mattarella: "Giustizia vitale per la democrazia"

Il presidente della Repubblica ai familiari delle vittime: "Il vostro impegno ha onorato i vostri cari. A tutti voi l'Italia deve gratitudine"

Il ministro Orlando in piazza Loggia

Il ministro Orlando in piazza Loggia

Brescia, 28 maggio 2016 - Una visita del ministro della Giustizia, Andrea Orlando e un messaggio al sindaco e alla città di Brescia in occasione del 42esimo anniversario della strage di Piazza della Loggia da parte del presidente della Repubblica. "A quarantadue anni dalla terribile strage, che stroncò vite innocenti a Brescia e sconvolse l'animo dell'intero Paese, e' giusto ribadire con forza che la Repubblica Italiana non dimentica le ferite inferte da chi voleva colpirne gli ordinamenti democratici, ne' l'impegno appassionato di quanti dal dolore piu' grande sono riusciti a estrarre energie civili per ricomporre un tessuto di partecipazione, di convivenza, di solidarieta'. Il barbaro attentato di piazza della Loggia era iscritto in  un disegno folle e criminoso, che produsse altri gravissimi lutti e tento' di condizionare gravemente il confronto politico. La ricostruzione storica ha da tempo evidenziato la matrice eversiva e neofascista della strage".

IL MINISTRO - "Sono qui in segno di vicinanza ai familiari delle vittime". Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando a Brescia in occasione del 42mo anniversario della strage di Piazza della Loggia, nella quale morirono otto persone e ne rimasero ferite centinaia. "Avevo cinque anni il 28 maggio 1974 e ricordo la strage dal racconto dei miei genitori", ha detto il ministro che ha poi parlato dell'ultima sentenza della Corte di Appello di Milano che a luglio scorso ha condannato all'ergastolo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte; sentenza per la quale mancano ancora le motivazioni a distanza di 10 mesi: "È stato fatto un grande lavoro di ricostruzione che richiede tempo e credo che sia giusto così. L'importante è che a distanza di anni sia arrivata una sentenza di condanna", ha detto il ministro Orlando. "Oggi sono a Brescia anche per dire grazie alla magistratura che ha continuato per anni il suo lavoro".

MATTARELLA - Ricordando il difficile iter giudiziario partito quel 28 maggio 1974 Mattarella ha citato la recente sentenza della Corte d'Appello e dichiarato: "Che la giustizia completi il suo corso e' una necessita' vitale per la democrazia: ne va della fiducia dei cittadini, e dunque della sua stessa legittimazione. Cio' non colmera' mai il vuoto lasciato ai familiari, agli amici delle vittime, ai tanti che soffrirono quella violenza disumana e l'aggressione alle persone e alla stessa vita sociale. L'impegno della citta' di Brescia in questi anni, in particolare dell'Associazione "Casa della Memoria" e dei familiari delle vittime, e' stato esemplare. A tutti voi l'Italia deve gratitudine. Avete onorato i vostri cari e, al tempo stesso, avete aiutato il Paese e la democrazia italiana nella riscossa contro il terrorismo e i suoi oscuri piani".

Nel suo messaggio Mattarella ricorda inoltre i 70 anni dalla fondazione della Repubblica e conclude: "Sono convinto che anche la giornata di oggi servira' al progresso del Paese. Abbiamo bisogno di unire partecipazione, cultura, liberta', giustizia, anche per fronteggiare inuovi fanatismi e le diverse forme di violenza e criminalita'. Per questo rivolgo a tutti i cittadini bresciani l'augurio piu' caloroso, e insieme le espressioni della vicinanza mia e delle istituzioni italiane".

BOLDRINI - Anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha mandato un messaggio al sindaco di Brescia: "Lo Stato ha il dovere di continuare a ricercare la verità. Si tratta non soltanto di un atto dovuto nei confronti dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime, ma anche, e soprattutto, un fattore irrinunciabile per rendere sempre più forte e solida la nostra democrazia". 

CGIL - "Torniamo a chiedere che sia fatta piena luce su quella ferita per la democrazia: dopo le condanne dello scorso luglio è necessario che la giustizia completi il suo corso". Così una nota della Cgil. L'attentato fu compiuto proprio durante una manifestazione unitaria dei sindacati contro il fascismo. "È necessario tenere viva la memoria e non abbassare la guardia contro il terrorismo e ogni minaccia alla democrazia e alla convivenza civile - prosegue la nota - ma dopo 42 anni è doveroso arrivare ad una chiara individuazione delle responsabilità, non solo politiche ma anche materiali". "La sentenza della Corte d`Assise d`appello di Milano del 22 luglio 2015, che ha condannato all`ergastolo l`ordinovista Maggi e la fonte dei Servizi segreti Tramonte, ha stabilità l`indispensabile verità giudiziaria, questa deve essere completata individuando i nomi degli autori di quella atroce strage". "Lo si deve alle vittime, ai familiari e alla qualità della nostra democrazia", conclude la Cgil.