Stop alla dispersione scolastica Ma servono 180 milioni di euro

In Lombardia ancora l’11,3% di minori non arriva al diploma, soprattutto tra i ragazzi più svantaggiati. E la direttrice dei Programmi Italia-Europa: "Chiediamo al futuro governo un investimento straordinario"

di Federica Pacella

Scuole più attrezzate e più aperte garantiscono un minor rischio di abbandono scolastico e di povertà educativa per bambini e adolescenti. Lo ha rilevato Save the Children mettendo a confronto i dati relativi all’organizzazione scolastica con gli esiti di dispersione scolastica e prove Invalsi. "I divari strutturali della scuola pubblica su spazi, tempi e servizi, come mensa, tempo pieno, palestra e adeguatezza degli edifici, amplificano le disuguaglianze sui territori per i minori in svantaggio socioeconomico. Nelle province italiane con più studenti in svantaggio socioeconomico e un’offerta di tempo pieno e mensa superiore al 50% il livello di apprendimento cresce di 10 punti percentuali", si legge nel report "Alla ricerca del tempo perduto". In Lombardia, le classi di scuola primaria che fanno il tempo pieno sono oltre il 52%, sopra la media nazionale del 37,3%, ma con significative differenze territoriali: mentre Milano e Monza viaggiano oltre il 90%, le province di Bergamo e Lecco sono sotto il 20%. Il punto è che, in un contesto in cui le condizioni economiche generali rischiano di accrescere la povertà assoluta in cui vivono i minori, la scuola resta ancora la strada principale per invertire il ciclo negativo di povertà materiale ed educativa. Tuttavia, deve esser messa in condizione di farlo. In Lombardia, infatti, ancora l’11,3% di minori non arriva al diploma: meno del 12,7% di dispersione scolastica a livello nazionale, ma lontano dall’obiettivo europeo del 9% da raggiungere nel 2030. Il numero dei Neet, inoltre, i 15-29enni che non studiano e non lavorano raggiunge il 18,3% in Lombardia, meno del 23,1% italiano, ma molto più del 13% di media europea (Germania e Francia sono al 9,2%). Analizzando alcuni deficit strutturali del sistema scolastico, in termini di spazi, servizi e tempi educativi, come mensa e tempo pieno, palestra e agibilità delle scuole, Save the children evidenzia che dove la qualità dell’offerta è maggiore, migliorano anche gli esiti scolastici, soprattutto per i minori più svantaggiatidal punto di vista socioeconomico.

"Nelle zone più deprivate, dove operiamo con Save the Children, tocchiamo con mano gli effetti sui bambini e gli adolescenti dell’onda lunga della crisi prodotta dalla pandemia e di una povertà che colpisce, con l’aumento dell’inflazione, in primo luogo le famiglie con bambini. Perciò chiediamo al nuovo governo che si formerà un investimento straordinario", dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. Per il tempo pieno, l’investimento annuo necessario a garantire il tempo pieno in tutte le classi della scuola primaria statale per la Lombardia ammonterebbe a 175,9 milioni di euro, per 9887 classi.