FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, lo stadio piace agli australiani: cordata pronta a investire

Parola di ambasciatore, che il 7 maggio tornerà in città con gli imrpenditori interessati alla struttura

Lo stadio bresciano potrebbe finire in mani australiane

Brescia, 13 aprile 2019 - Non capita tutti i giorni che un ambasciatore si prenda la briga di volare da Roma a Brescia per incontrare il sindaco e assicurare la credibilità dei suoi concittadini che vogliono investire sullo stadio cittadino. Se poi lo stesso ambasciatore si impegna a tornare in città, insieme ai suddetti investitori, per una nuova interlocuzione con gli organi politici del Comune, viene il sospetto che gli australiani abbiano davvero intenzioni serie per Brescia. Dopo la visita di ieri in Loggia, l’ambasciatore Greg French ha già segnato in agenda l’appuntamento per il 7 maggio, giorno in cui tornerà in città con la cordata australiana, per incontrare la commissione dei capigruppo in Loggia.

Il tema è, appunto, quello dello stadio, che gli australiani vorrebbero rifare in base alla legge Nardella, che prevede però che l’operatore si metta d’accordo con la società sportiva che usa l’impianto in via prevalente. A oggi sarebbe il Brescia Calcio, ma la concessione per il Rigamonti è in scadenza. La Loggia nei prossimi giorni aprirà il bando per il rinnovo della concessione, a cui pare scontato che partecipi la società di Massimo Cellino che, a seconda dell’offerta economica e degli interventi migliorativi che proporrà (in base anche alle prescrizioni del Coni per la serie A), potrà ottenerla per un periodo da 2 a 9 anni. Proprio il patron del Brescia aveva sollevato perplessità sulla credibilità degli investitori australiani.

Al riguardo l’ambasciatore ha assicurato, al sindaco Emilio Del Bono e all’assessore alla rigenerazione urbana Valter Muchetti, la serietà degli interlocutori, già noti in patria per aver realizzato grandi opere, e dietro cui ci sono anche fondi pensionistici. «Il 7 maggio vengono a interloquire sul percorso amministrativo – sottolinea il sindaco Del Bono – anche perché la legge stadi è chiara, devono essere gli operatori privati a parlarsi e mettersi d’accordo». La Loggia non intende fare nessuna operazione di moral suasion sulla società sportiva, ma, se il problema stadio non si risolvesse, non esclude in futuro di valutare anche altre ipotesi, tra cui l’alienazione dell’area. L’interesse dell’Australia, che ha un’economia che cresce del 3% da 27 anni e tanta liquidità, potrebbe comunque andare oltre lo stadio. «Abbiamo parlato anche di economia, potrebbero aprirsi canali interessanti sul fronte del turismo. Loro cercano investimenti seri, credibili, in un quadro di grande rispetto istituzionale». Dopo il sindaco, l’ambasciatore ha incontrato il Prefetto di Brescia e preso contatti con il presidente della Camera di Commercio.