
La presentazione con la sindaca Laura Castelletti (prima da destra) e David Chipperfield (al suo fianco)
Brescia – Un teatro da mille posti, come nell’antica Brixia. Ci vorrà qualche anno per concludere gli scavi che dovrebbero essere completati nel 2028, ma i luoghi della cultura bresciana si arricchiranno anche del Teatro Romano che, nel progetto di massima sviluppato da sir David Chipperfield (su commissione di Fondazione Brescia Musei d’intesa con il Comune di Brescia e la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Brescia) sarà un teatro vivo, reintegrato nella quotidianità della città.

“Il nostro approccio per questo straordinario sito mette insieme storia, archeologia e memoria in dialogo con il presente – ha spiegato Chipperfield -. Affrontando l’incompletezza dei resti del Teatro Romano, abbiamo esteso il nostro compito oltre l’archeologia convenzionale per consentire una continuità di scopo che ci riporta alla funzione storica del sito come infrastruttura urbana. Ristabilendo la geometria dell’emiciclo, ad esempio, facciamo rivivere il senso dello spazio del Teatro Romano piuttosto che ricreare ciò che un tempo esisteva. In questo modo, cerchiamo di reintegrare il passato nella vita quotidiana della città di Brescia, di vivere in continuità con esso piuttosto che accanto ad esso”.

Il progetto firmato dall’architetto Chipperfield (propedeutico al Progetto di fattibilità tecnico-economica) consentirà sia l’uso di parte della cavea per l’accoglienza del pubblico che l’uso del pulpito, restituendolo all’originaria funzione di palcoscenico e rievocando l’antica e monumentale struttura del frontescena, perduta forse a causa di un terremoto. Parallelamente, comporterà la creazione di percorsi di visita che consentiranno la piena percorribilità di cavea, pulpito, media cavea, includendo i vomitoria (gallerie con funzione d’ingresso) collegati alla summa cavea. L’estensione del percorso di visita alle parti più elevate della costruzione consentirà di raggiungere un punto panoramico che spazierà fino all’area sacra di Piazza del Foro e del Capitolium. “Un progetto – sottolinea Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei - capace di armonizzare in modo mirabile le istanze della tutela archeologica con quelle della valorizzazione in chiave contemporanea”.
Una volta conclusi i lavori di rifunzionalizzazione, il Teatro potrà accogliere mille spettatori. “Immaginare il recupero del teatro significa ridisegnare insieme un nuovo concetto urbano di convivialità e comunità”, commenta Laura Castelletti, sindaca del Comune di Brescia. “Dal 9 aprile 2025 inizia una nuova fase, che auguro improntata alla più stretta collaborazione con la Soprintendenza con cui sono già intercorsi i primi positivi confronti, e con la Direzione Generale della tutela del MiC, per fare del progetto del nuovo Teatro romano di Brescia un vero e proprio caso emblematico di restituzione e valorizzazione, come sono stati il Teatro Grande di Pompei o quello di Ostia antica, o come sarà il Teatro romano di Trieste, a cui pure come Fondazione Brescia Musei stiamo collaborando”, ha sottolineato Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei.