Cittadinanza negata a donna marocchina, il sindaco di Pontoglio: “Gli stranieri del paese sono con me”

Alessandro Pozzi torna sulle polemiche suscitate dalla vicenda: “Se avessi concesso comunque l’attestato, avrei commesso falso in atto pubblico”. Secondo il primo cittadino la signora, da 21 anni in Italia, non sarebbe stata in grado di comprendere nemmeno una semplice frase nella nostra lingua

Alessandro Pozzi, sindaco di Pontoglio (Fotolive)

Alessandro Pozzi, sindaco di Pontoglio (Fotolive)

Pontoglio, 22 febbraio 2024 – Cittadinanza italiana negata a una donna marocchina, il sindaco di Pontoglio Alessandro Pozzi si difende e chiama “in suo aiuto” gli stranieri residenti in paese.

Il primo cittadino del paese ai confini con la Bergamasca, balzato agli onori della cronaca dopo non aver concesso la cittadinanza italiana a una donna marocchina in Italia da 21 anni, è tornato sulla vicenda con un intervento a Radio Libertà. Pozzi, esponente della Lega, a giustificare la sua scelta aveva sostenuto che la signora non fosse capace di comprendere l’elementare frase “come ti chiami”.

Le dichiarazioni

"C'è la volontà da parte di qualcuno di fare polemica – ha detto il sindaco ai microfoni dell’emittente radio – Per fortuna, molti cittadini stranieri residenti a Pontoglio la pensano come me, mi hanno dato ragione. Questo secondo me la dice lunga. In questi giorni ho ricevuto anche parecchie mail e parecchi messaggi di cittadini stranieri che condividono quello che ho fatto”.

La solidarietà ricevuta (almeno secondo quanto dichiarato dallo stesso sindaco) convince ancora di più il primo cittadino di aver fatto la scelta giusta. “Credo che questa sia la cartina di tornasole – continua Pozzi – Sono i cittadini stranieri per primi a condividere che dopo 21 anni saper parlare un italiano di base è il minimo. Se avessi concesso comunque la cittadinanza alla signora, nonostante non fosse stata in grado di pronunciare il giuramento in italiano, avrei commesso il reato di falso in atto pubblico".