MARCO LAMBERTI
Cronaca

Sfratti in calo a Bergamo. Ma resta l’emergenza

Bergamo, emessi oltre 600 provvedimenti: la morosità supera il 90%

Sfratto (foto di repertorio)

Bergamo, 19 giugno 2016 - Nonostante in Bergamasca il rapporto tra famiglie e sfratti sia uno dei più bassi sul panorama nazionale: 1 ogni 759 abitanti, il migliore in regione, c’è poco da essere allegri. La crisi infatti ha messo ai margini molte famiglie, incapaci di pagare il canone di locazione. Nel 2015 nel capoluogo orobico sono stati emessi 606 provvedimenti di sfratto (quasi il 26% in meno rispetto al 2014): 577 richieste per morosità e 29 per finita locazione. Ma le richieste di esecuzione degli sfratti presentate sono state 2.609 (3.16% in più rispetto al 2014), mentre gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario sono stati 605 (12,04% in più dello scorso anno).

«I dati forniti dal ministero mostrano che abbiamo superato il 90% di sfratti emessi per morosità – sottolinea Roberto Bertola, segretario generale di Sicet Cisl Bergamo –. Noi e la Cisl chiediamo da tempo in tutte le sedi istituzionali una politica per incrementare l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale pubblica recuperando urgentemente l’enorme patrimonio pubblico in disuso e abbandonato, ex caserme, ex ospedali, ex uffici, scuole dismesse, per permettere il passaggio da casa a casa agli sfrattati e per chi è regolarmente collocato nelle graduatorie comunali».

«Di case da affittare ce ne sono in abbondanza. A Bergamo – lamenta il Sicet provinciale – sono disponibili oltre 500 alloggi già pronti da assegnare, in attesa da più di 5 anni. Basterebbe avviare una seria attività di assegnazione per risolvere buona parte del disagio. Occorre solo avvicinare l’offerta di mercato alla domanda, riqualificare i quartieri in degrado e stimolare la ristrutturazione degli immobili privati, ormai vuoti, attraverso accordi comunali di incentivazione o scambio al fine di renderli disponibili all’affitto con canoni di locazione calcolati sul reale reddito. Se da un lato accogliamo positivamente la flessione delle sentenze di sfratto, rimane allarmante l’incidenza degli sfratti per morosità incolpevole sul totale dei provvedimenti messi in atto».

Prosegue, intanto, la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil regionali con i sindacati degli inquilini contro la legge di riforma regionale dell’edilizia popolare. Martedì è in programma la manifestazione regionale di inquilini e cittadini per chiedere più case popolari, investimenti duraturi e una riforma che tuteli i diritti delle persone ad avere un affitto sopportabile in abitazioni dignitose. I sindacati sollecitano modifiche per salvaguardare la funzione sociale dell’edilizia pubblica.