Monno (Brescia) - Ogni luogo produce un suono diverso. E questa musica è utile a conoscerne le caratteristiche e la storia. Da questa idea nasce il progetto “Topografia Sonora“ di Sergio Maggioni, sound designer camuno conosciuto come Neunau e già noto per avere registrato la voce del ghiacciaio dell’Adamello realizzando “Un uomo in estinzione“.
Nei prossimi giorni Neunau sarà a Monno (Brescia), nella residenza artistica del centro Ca’Mon, nell’ex asilo del paesino arroccato sulle pendici del Mortirolo. Maggioni rileverà e registrerà le voci, i rumori, i canti e tutto quanto sarà udibile nell’antico borgo, dove tra l’altro vive l’ultimo cantastorie di Valle Camonica: Germano Melotti, nato e cresciuto nella bottega di famiglia, nella sua antica casa in centro al paese.
Una volta raccolto il materiale, Naunau comporrà tracce audio e un docu-film che racconteranno, anche attraverso i suoni, Monno con la sua gente, i suoi angoli pittoreschi e la sua storia, millenaria, che collega la località agli antichi camuni, un po’ come per il resto della Valle, ma anche alle migrazioni oltralpe, al lavoro in quota, nelle malghe e nei campi di segale e patate. Il progetto è realizzato nell’ambito di “Terre Alte Echi Suoni Visioni“, che coinvolge artisti e studiosi di Valcamonica e Valtrompia e che ha ottenuto il Finanziamento dalla Fondazione della Comunità Bresciana. Oltre a Ca’ Mon si è visto finanziare un progetto il Museo di San Salvatore a Capo di Ponte.
In Valtrompia invece sono stati ideati percorsi culturali al Museo del Forno di Tavernole, alla Pieve della Mitria di Nave e alla basilica di Santa Maria della Neve a Gardone Valtrompia. Une serie di momenti che serviranno a raccontare e illustrare il territorio delle montagne bresciane, considerate tre le più belle della Lombardia.
Difficile sapere cosa sussurrerà Monno al creativo della Valcamonica. Quello che ha ascoltato a pochissimi chilometri in linea d’aria dal paesino, purtroppo è stato un urlo di dolore, quello del ghiacciaio dell’Adamello, che sta diventando sempre meno esteso in quella che appare una lenta ma inesorabile agonia, narrata in quattro minuti e mezzo di rumori che testimoniano la fusione del ghiaccio sotterraneo. Per riuscirci Neunau ha inserito strumenti di registrazione nei crepacci, assistito da scienziati e da uno staff tecnico.