DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ritardi e soppressioni. La locomotiva d’Italia arranca ancora. Lenta la metà delle linee

A novembre le maggiori direttrici del trasporto regionale non hanno rispettato gli standard minimi di puntualità. Scatta il bonus per gli abbonati: sconto del 30 per cento sul mensile.

di Daniele De salvo

Un pendolare lombardo su due è arrivato in ritardo al lavoro, a scuola, all’università, a casa. O non ci è nemmeno arrivato. A novembre, su oltre metà delle linee ferroviarie della regione indicata come la locomotiva d’Italia, non sono stati rispettati gli standard minimi di puntualità del servizio di trasporto pubblico. Per questo a febbraio, a titolo di risarcimento, i viaggiatori delle 24 direttrici disastrate, su 42 totali, potranno acquistare l’abbonamento e salire in carrozza con lo sconto del 30%, come previsto dal bonus regionale, che però non ripaga delle ore e delle giornate perse ad aspettare un treno che non passa mai.

I più sfortunati sono stati i pendolari lecchesi: hanno diritto al bonus i viaggiatori di 5 linee sulle 6 che incrociano in provincia, cioè la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, Lecco-Molteno-Monza-Milano, Lecco-Molteno-Como, Lecco- Bergamo-Brescia e Lecco-Carnate-Milano. Sulla Milano-Bergamo via Carnate, l’indice di affidabilità, anzi di inaffidabilità, è stato del 14% a fronte di uno standard minino del 5%: su 1.173 corse programmate, 209 hanno accumulato ritardi superiori al quarto d’ora, mentre 51 sono state soppresse; significa che il 22% dei convogli, 1 ogni 5, è partito ed è arrivato a destinazione in ritardo oppure nemmeno è partito.

Male anche per i viaggiatori della provincia di Pavia, dove i passeggeri di 5 linee su 8 hanno loro malgrado maturato il diritto al bonus, e dove la Alessandria- Mortara-Milano si conferma la linea peggiore della Lombardia con una striscia negativa di 19 mesi consecutivi.

A fronte di un indice di (in)affidabilità dell’8,6%, la linea dove i treni hanno fatto segnare più ritardi o sono stati soppressi di più, è stata comunque la Brescia-Piadena-Parma: su 966 corse previste, 220 sono approdate al capolinea con più di 15 minuti di ritardo e 22 sono state soppresse; ci sono stati cioè problemi a un treno ogni quattro.