Come promesso dopo la lettura della sentenza del Tribunale di Como che lo ha condannato a 9 anni di reclusione per una rapina commessa nell’abitazione di due anziani, Massimo Riella ha iniziato lo sciopero della fame e della sete. Lo ha fatto sapere il suo avvocato, Roberta Minotti, che lo ha incontrato lunedì nel carcere di Opera e che lo rivedrà oggi: "Sono molto preoccupata per la situazione – dice - quando Riella si mette in testa di fare una cosa, è difficile fargli cambiare idea". Secondo il difensore, avrebbe già perso alcuni chili. Il 12 ottobre scorso, al termine del processo di primo grado in cui è stato ritenuto colpevole della rapina commessa ai danni di due anziani coniugi a ottobre 2021, aveva promesso che sarebbe entrato in sciopero, e così pare abbia fatto. All’interno del carcere è ovviamente attenzionato dai medici, ma nel frattempo al Tribunale di Como non è giunta nessuna comunicazione di criticità delle sue condizioni, come avviene abitualmente quando si creano situazioni preoccupanti o degne di essere portate all’attenzione dei giudici. A gennaio saranno depositate le motivazioni della sua sentenza di condanna, e a quel punto potrà formalmente agire la forma di protesta che gli consente la legge: chiedere il processo d’Appello per reiterare le sue argomentazioni davanti a nuovi giudici.
Paola Pioppi