Provaglio d’Iseo (Brescia) – Da Provaglio d’Iseo si leva un accorato appello per la tutela del popolo siriano da anni sottoposto all’orrore della guerra. A innalzarlo, sia durante la Santa Messa, dia durante la cerimonia in cui è stato premiato è stato il Cardinale Mario Zenari, Nunzio Apostolico di Damasco, originario della provincia di Verona. A volerlo fortemente nel bresciano è stata l’associazione In Vino Veritas, presieduta dall’istrionica Mariuccia Ambrosini, che non solo si occupa di cultura con il Premio Nazionale Franciacorta, ma ha voluto fare suo il messaggio del Cardinale veronese, per la prima volta a Provaglio d’Iseo.
“L’importanza di questo premio - dice il Nunzio Apostolico Cardinale Mario Zenari- torna a evidenziare l’importanza della Siria, da 14 anni in guerra. Di cui non si parla più. Pochi aiuti e sostegni arrivano dal mondo internazionale. Questo premio è l’occasione per fare luce su questa situazione e per poterne parlare. La situazione in Siria si sta rapidamente deteriorando, con un numero record di 16,7 milioni di persone che necessitano urgentemente di assistenza umanitaria. Questo rappresenta quasi tre quarti dell'intera popolazione del paese e segna il più alto numero di individui bisognosi dall'inizio della crisi. La povertà dilaga nelle strade, una realtà tangibile che si manifesta quotidianamente. La gente lotta per procurarsi cibo sufficiente per sfamarsi, mentre il sistema sanitario è sull'orlo del collasso. La mancanza di medicine e cure adeguate è una realtà spaventosa per la popolazione. Questa situazione disperata spinge molte persone a prendere la dolorosa decisione di emigrare, se non di fuggire, in cerca di una vita migliore”.
L’emozionante serata ha visto consegnare al religioso una scultura realizzata dalla scuola Ricchino di Rovato. “La scultura realizzata per il Nunzio Apostolico Cardinale Mario Zenari - spiega Giampietro Costa, presidente della scuola Ricchino di Rovato - è dedicata a una persona di pace. Abbiamo creato un’opera unica in cui il segno della pace è tenuto sollevato e sorretto da un uomo con tanta difficoltà. Al nostro Vescovo abbiamo invece omaggiato la colomba della pace con l’ulivo”. Mariuccia Ambrosini ha sottolineato che “l’intento dell’Associazione “In Vino Veritas” è proprio questo: “tornare a parlare di una situazione quasi dimenticata, ma ancora piena di dolore e sofferenza, che si protrare da ben 14 anni senza soluzioni in vista. Per noi è stato fondamentale organizzare questa serata e premiare colui che rappresenta la Chiesa in quella terra martoriata”.