FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, la protesta degli inquilini Aler: sciopero delle spese condominiali negli stabili

La manifestazione sotto la sede dell’Agenzia contro le cattive manutenzioni e i costi eccessivi. Il portavoce Umberto Gobbi : “Senza un incontro, chiederemo al Comune di non rinnovare la convenzione sugli alloggi”

Gli inquilini delle case popolari sotto la sede dell’Aler con l’associazione “Diritti per tutti“ e altre realtà solidali

Gli inquilini delle case popolari sotto la sede dell’Aler con l’associazione “Diritti per tutti“ e altre realtà solidali

Brescia – Si allarga a macchia d’olio la mobilitazione degli inquilini delle case Aler. di Brescia. Partita da via Carpaccio, dove lo sciopero delle spese condominiali ha portato all’intervento di Aler per risolvere problematiche segnalate invano da tempo, gli inquilini hanno iniziato a mobilitarsi anche a San Polo, Casazza, San Bartolomeo e ora anche da Sanpolino, via Livorno, Chiesanuova hanno iniziato a contattare “Diritti per tutti“, che sta coordinando la mobilitazione raccogliendo segnalazioni e mettendo in rete i vari comitati di inquilini.

A monte, problemi accumulati da anni: gli introiti (affitti e spese condominiali) non sono sufficienti per stare al passo con le manutenzioni necessarie (c’è anche tanta morosità), per cui, senza investimenti sostanziosi da parte degli enti pubblici, i problemi si accumulano. A valle, i problemi quotidiani di chi in quelle case ci vive: ambienti insalubri, pezzi di struttura che si staccano (ne è un esempio il recente distacco del controsoffitto alla Torre Raffaello), persone con disabilità che non possono uscire di casa perché gli ascensori non funzionano. Il tutto condito dalle difficoltà di essere ascoltati da Aler, mentre le spese condominiali aumentano.

Tutte problematiche che, ieri pomeriggio, sono state raccontate sotto la sede di Aler, nell’ambito della manifestazione degli inquilini delle case popolari, con l’associazione Diritti per tutti e diverse realtà solidali (presenti anche i consiglieri comunali Francesco Catalano, Valentina Gastaldi, Andrea Curcio, Pietro Ghetti, Raisa Labaran). “Se una persona vive in una casa popolare – ha spiegato il portavoce dell’associazione, Umberto Gobbi – non può permettersi spese condominiali paragonabili a quelle di un resort, per poi non avere neanche il riscaldamento che funziona, o non ricevere risposta quando segnala manutenzioni da fare”.

Ad Aler è stato chiesto di incontrare una delegazione di rappresentanti degli inquilini in tempi brevissimi. “Se non lo fa, chiederemo al Consiglio comunale di non rinnovare la convenzione per i 2.500 appartamenti di proprietà della Loggia gestiti dall’Agenzia regionale per l’edilizia residenziale”. Lo sciopero delle spese condominiali di via Carpaccio sarà ampliato su larga scala agli altri condomini, fino a che non si vedrà un cambio di passo da parte di Aler.