MILLA PRANDELLI
Cronaca

"Non riuscire fa parte del gioco"

La via di Walter Bonatti e Carlo Mauri sul Gasherbrum IV è destinata a restare inviolata ancora per un...

La via di Walter Bonatti e Carlo Mauri sul Gasherbrum IV è destinata a restare inviolata ancora per un...

La via di Walter Bonatti e Carlo Mauri sul Gasherbrum IV è destinata a restare inviolata ancora per un...

La via di Walter Bonatti e Carlo Mauri sul Gasherbrum IV è destinata a restare inviolata ancora per un po’ di tempo. A 67 anni di distanza dalla prima salita di una delle montagne più affascinanti del Karakorum, ci hanno appena provato Federico Secchi, guida alpina di Bormio, il camuno Leonardo Gheza e la guida bergamasca Gabriele Carrara a ripercorrere le orme dei due scalatori che per primi arrivano sulla vetta che sfiora gli ottomila metri. Anche questa volta però la montagna ha respinto ogni tentativo. "Eccoci di ritorno dal Pakistan, dopo 40 giorni e più di duecento chilometri torniamo a casa stanchi ma ricchi di nuove esperienze e nuove amicizie - hanno fatto sapere gli scalatori mentre sono ancora impegnati nel viaggio di ritorno -. Il gruppo dei Gasherbrum è un posto veramente incredibile. Purtroppo il meteo e le condizioni non si comandanto, sapevamo che il progetto in stile alpino era ambizioso. Tante energie, sacrifici e allenamenti, ma la non riuscita fa parte del gioco, il primo obiettivo è sempre quello di tornare a casa". In attesa dei dettagli, hanno pubblicato le fotografie scattate ai piedi della montagna e al campo base dei Gasherbrum, un luogo affascinante, con il brivido di un’impressionante valanga arrivata fino a sfiorare le tende, ma che fortunatamente non ha provocato conseguenze. Walter Bonatti e Carlo Mauri, dopo aver superato l’immensa cresta Nord-Est il 6 agosto del 1 958 piantarono sulla vetta di 7.925 metri le bandiere dell’Italia e del Pakistan. A coordinarli dal campo base c’era Riccardo Cassin, Fosco Maraini documentava la vita sul ghiacciaio con la sua macchina fotografica.

F.Ma.