Omicidio Mantovani, colpo di scena al processo. Il pm: Bresciani non ha ucciso

Il pubblico ministero ha invece a sostenuto la condanna dell’imputato a 2,8 anni per sfruttamento della prostituzione

Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi trovata morta il 13 giugno 2019

Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi trovata morta il 13 giugno 2019

Brescia, 27 settembre 2022 -  Colpo di scena ieri in aula per la vicenda di Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi trovata morta il 13 giugno 2019 nel canale della centrale idroelettrica a Prevalle. Per il pm Gianluca Grippo la donna era rimasta vittima di un pestaggio e l’ultimo a vederla viva era stato l’amico Giancarlo Bresciani, il 52enne di Prevalle che sta affrontando il processo in abbreviato per omicidio. Il pm Lisa Saccaro, che ha ereditato il caso dal collega, ha chiesto a sorpresa l’assoluzione dall’accusa più pesante, mentre ha sostenuto la condanna dell’imputato a 2,8 anni per sfruttamento della prostituzione. Jessica il pomeriggio precedente alla sua morte si era fatta accompagnare dal padre a casa di Bresciani e poi era scomparsa. Per l’autopsia la donna morì per le botte, tanto che aveva naso e costole rotte. Per la procura però l’esito non è così incontrovertibile, giacché la vittima avrebbe potuto presentare anche i postumi di un attacco epilettico, dunque mancherebbe la prova di un’effettiva violenza, tanto più commessa da Bresciani. Dal canto suo l’uomo si è sempre professato innocente. "Non so che fine abbia fatto", ha ripetuto. Sottoposto a perizia psichiatrica, il medico forense Valentina Stanga l’ha dichiarato capace di intendere e di volere. Sconvolto il padre di Jessica.