
di Federica Pacella
Partenza in sordina per i saldi nel Bresciano. L’avvio in un giorno feriale ha scongiurato la presenza di folle in città, come quelle viste nei week-end di shopping pre-natalizio. L’atmosfera in centro di ieri mattina era quella di un normale giorno lavorativo, con le luminarie natalizie ormai pronte ad essere archiviate e le vetrine molto sobrie. "Sono qui per fare una passeggiata – racconta Mirella Piovanelli – abito nell’hinterland, dove di negozi ce ne sono pochi. Era da tempo che non venivo in città, sono qui soprattutto per fare un giro".
Che ci sia soprattutto il desiderio di uscire di casa lo confermano anche Valentina Turri Zanoni e Giulia Cassandra Pasinetti. "Facciamo una passeggiata e cogliamo l’occasione per vedere se c’è qualche buona occasione, ma senza l’intenzione di fare acquisti", spiega Pasinetti. "Diventa l’occasione per svagarsi, incontrare un’amica – aggiunge Zanoni – contavo sul fatto che oggi non ci fosse troppa gente in giro".
Chi lavora dietro il bancone non nutre grandi aspettative. "Siamo solo all’inizio, è impossibile fare previsioni – spiega Paola Reghenzi, titolare di Exploit Jolie, negozio di abbigliamento – da una parte le persone hanno bisogno di normalità, dall’altra parte la gente non capisce più neanche quando siamo aperti. L’online? Aiuta ad affrontare qualche spesa, ma non è la soluzione. Servono aiuti importanti per il settore". Nelle prossime settimane si potrà fare un bilancio sulle aperture e chiusure delle attività commerciali in città sulla scia di Covid.
"Stiamo raccogliendo i dati, che comunicheremo quando il quadro sarà completo – spiega Carlo Massoletti, presidente Confcommercio Brescia – devo dire che, oltre alle chiusure, registriamo anche molta necessità di licenziare il personale, non appena sarà possibile. Se poi dovesse venir meno la cassa integrazione, sarebbe un disastro". Fare previsioni sulla stagione dei saldi in questo momento è complesso anche per chi è del mestiere. "In base ai dati dell’indagine di Confcommercio a livello nazionale – spiega Massoletti – per Brescia e provincia stimiamo una riduzione dei volumi di acquisti per 40 milioni di euro. La contrazione dei consumi ed il calo della fiducia dei consumatori uniti alle minori occasioni di socialità dovrebbero ridurre le compravendite. Dall’altra parte, non si può escludere che la convenienza dei saldi e la funzione di svago dello shopping possano portare a risultati meno negativi del previsto sul lungo periodo".