
Pericolo per chi frequenta i parchi bresciani contraddistinti dal bollino giallo
Brescia, 8 agosto 2015 - Parchi con concentrazioni di diossine, Pcb e altri inquinanti superiori ai limiti di legge per le aree verdi. Ma a Brescia si può entrare comunque. Siamo a ridosso del Sin Caffaro, l’azienda bresciana che per decenni ha scaricato Pcb nel suolo, contaminando la falda e, attraverso le rogge, quartieri e comuni limitrofi. Per 10 anni, da quando si è scoperta la contaminazione, il Comune ha limitato, con un’ordinanza, il contatto con i terreni inquinanti anche nelle aree pubbliche. Di fatto, però, il divieto non veniva fatto rispettare, tanto che nel 2013 la Procura ha messo sotto sequestro due parchi. Proprio in quell’anno, la nuova amministrazione ha riscritto l’ordinanza: sulla base delle indicazioni di Asl, 21 parchi sono stati riclassificati in base al grado di inquinamento. Cinque sono diventati rossi, inaccessibili, perché la presenza di Pcb e diossine è superiore a tutti i limiti di legge. Cinque sono azzurri, completamente riabilitati. Nel mezzo, ci sono gli 11 gialli, dove gli inquinanti sono sotto i limiti di legge per le aree industriali e commerciali, ma sopra quelli per le aree residenziali e verdi. Ad esempio, nel parco di via Sorbana sono stati rilevati 0,4 mg/Kg di Pcb: molto al di sotto del limite industriale (5), ma molto al di sopra dei 0,06 delle aree verdi.
Nel parco di via Parenzo Sud Est, le dibenzodiossine/furani sono otto volte i limiti per le aree verdi. E ancora, nel parco di via Livorno, ci sono concentrazioni di piombo di 132,2 mg/Kg (10 aree verdi, 1000 aree industriali). L’Asl aveva a suo tempo spiegato che i limiti per il verde pubblico definiti dall’Istituto superiore di Sanità si riferivano alla nuda terra, non ai parchi con erba, che fa da cuscinetto protettivo. Così, nei parchi gialli i bambini possono giocare e rotolarsi su aree pavimentate, prato, zone con materiali provenienti da aree non contaminate, ma non sulla nuda terra. Il Comune ha anche predisposto una task-force di monitoraggio, con 40 volontari coordinati dalla Polizia locale. Se queste scelte avevano già destato perplessità tra ambientalisti e genitori, ora, nell’estate del caldo record, arriva l’esposto di due comitati: l’erba gialla e secca, che in alcuni punti lascia scoperto il terreno, vale come cuscinetto? E dove sono finiti i volontari che devono controllare i parchi? «I controlli ci sono – la replica dell’assessore all’ambiente Gianluigi Fondra – e stiamo procedendo a bagnature straordinarie nei parchi dell’ordinanza. Inoltre, lo stato dell’inerbimento è sotto controllo, mandiamo i report ad Asl e Arpa ed effettuiamo controlli congiunti».