BEATRICE RASPA
Cronaca

Operaio accusato di terrorismo . Disposta l’immediata scarcerazione

Brescia, il Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Rachid Karroua

Era presente. su gruppi chiusi di Whatsapp e Telegram che inneggiano alla Jihad

Era presente. su gruppi chiusi di Whatsapp e Telegram che inneggiano alla Jihad

Era stato arrestato a metà marzo con l’accusa di autoaddestramento con finalità di terrorismo, nello stupore di tutta la comunità che lo riteneva ben integrato. Ma da ieri potrà lasciare il carcere di massima sicurezza di Rossano Calabro dove è detenuto e tornare a Barghe, in Vallesabbia. Il Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Rachid Karroua, il 46enne originario del Marocco coinvolto da un’inchiesta della Procura di Perugia, e ne ha disposto la scarcerazione.

"I giudici non hanno ancora reso noto le motivazioni - ha spiegato l’avvocato Giovanni Brunelli, che assiste l’operaio con collega del Foro di Perugia Carla Ragna - ma è probabile abbiano ritenuto insufficiente la gravità indiziaria". In Italia da 29 anni, cittadino italiano, sposato e padre di cinque figli, Karroua si era detto da subito innocente: "Non ho mai fatto del male a nessuno e mai ne avrei fatto perché sono contrario alla violenza". Quanto a quei siti Web consultati e a quelle chat riservate in cui era inserito, la frequentazione a sentir lui era dettata solo da "curiosità personale del mondo, nulla di più". La Procura tuttavia sulla scorta degli accertamenti condotti dalla Postale e dalla Digos si era fatta l’idea che la presenza dell’indagato su gruppi chiusi su Whatsapp e Telegram che inneggiano alla Jihad e allo Stato islamico fosse sintomatica di una radicalizzazione. Per il gip, Federica Brugnara, Karroua avrebbe manifestato "piena e consapevole condivisione" delle idee radicali e una "evoluzione nelle condotte". In una conversazione agli atti esortava un altro partecipante così: "Usa l’energia della rabbia e dell’intimidazione quando sentirai contro di te la presenza dell’odio e della malizia. Ti temeranno e si allontaneranno da te". La Digos gli aveva trovato a casa fogli manoscritti in lingua araba con le istruzioni per costruire una pistola e armi artigianali. Nel suo ricorso l’avvocato Brunelli aveva sottolineato la presunta insussistenza dell’accusa: "Karroua avrà anche fatto qualche consultazione ambigua, sebbene assolutamente destrutturata e casuale, ma certo non ha attuato alcun comportamento unicamente finalizzato ad atti di terrorismo. Un presupposto, quest’ultimo, senza cui non c’è il reato". Beatrice Raspa