REDAZIONE BRESCIA

Omicidio Raccagni, aumentate le pene per la banda di albanesi

Pene più pesanti, ma inferiori alle richieste del sostituto procuratore generale

Il tribunale di Brescia

Brescia, 16 settembre 2016 - Il processo d'appello aumenta le pene per i quattro componenti della banda di albanesi che nel corso di una rapina in villa a Pontoglio, nel Bresciano, colpirono con una bottiglia in testa il padrone di casa, Pietro Raccagni, che morì 11 giorni dopo in ospedale. La richiesta di pene più severe arrivava dal sostituto procuratore generale di Brescia Marco Martani, rispetto alle condanne inflitte in primo grado. Nell'udienza d'appello il pg di Brescia aveva dunque chiesto 16 anni e 8 mesi per Vitor Lleshi, condannato in primo grado a 12 anni, 17 anni e 7 mesi per Ergren Cullhaj (13 in primo grado), 14 per Pjeter Lleshi (13 in primo grado) e 17 anni e 4 mesi per Erion Luli (10 anni e 10 mesi in primo grado). La Corte d'appello ha condannato Vitor Lleshi a 15 anni e 6 mesi, 16 anni, 6 mesi e 20 giorni per Ergren Cullahj, 15 anni e 6 mesi per Pjeter Lleshi e 14 anni e 4 mesi per Erion Luli . Pene più pesanti quindi, ma inferiori alle richieste del sostituto procuratore generale.

In Tribunale a Brescia, oggi, presente anche Viviana Beccalossi, assessore regionale (LEGGI),  indossando una maglietta con scritto "Io sto con Federica Raccagni". Il delegato del Pirellone al Territorio, ha voluto "testimoniare ancora una volta vicinanza e solidarietà a Federica", vedova di Pietro Raccagni. L'esponente lombarda di Fdi è presente oggi al processo d'appello "per schierarmi in maniera forte e decisa contro qualsiasi ipotesi di riduzione della pena". L'assessore ha poi commentato la sentenza: "Esprimo piena soddisfazione per una sentenza che, pur non potendo risarcire i famigliari di Pietro Raccagni per la loro perdita, quantomeno inasprisce la condanna per i criminali che si sono macchiati di un delitto terribile. Anche dopo il secondo grado di giudizio la richiesta è uno sola: che la pena sia certa e che non venga concesso nessuno sconto". "Come ho avuto modo di ribadire anche oggi - conclude Viviana Beccalossi - solo con la certezza del diritto e con condanne esemplari i cittadini torneranno ad avere fiducia nello Stato".