Sostenere la lotta contro le dipendenze e vincere la sfida quotidiana che porta alla rinascita mentale e fisica: questo l’obiettivo delle “Olimpiadi della vita“, organizzate per il 28° anno consecutivo dalla cooperativa di solidarietà Lautari onlus a Pozzolengo, dal 12 al 22 agosto, per 11 giornate. L’evento, che si svolgerà in concomitanza con le Olimpiadi parigine per creare un collegamento virtuoso tra i Giochi, coinvolgerà oltre 300 giovani provenienti dalle sedi Lautari di tutta Italia.
Le ragazze e i ragazzi, che sono accolti nelle sedi della cooperativa di Pozzolengo, Bedizzole, Como, Pordenone, Roma e Firenze, si sfideranno in tornei di calcio maschile e femminile, maratona, pallavolo e staffetta. Le gare si svolgeranno nella cornice dei vigneti all’interno della tenuta Borgo La Caccia a Pozzolengo, dove gli ospiti dei Lautari durante l’anno lavorano la vite e accudiscono i cavalli della scuderia, che storicamente vanta anche la partecipazione olimpica a Tokyo 2021. Al termine delle gare si svolgerà la giornata conclusiva con spettacoli ed eventi serali, mentre il 19 è prevista una serata di gala a cura degli ospiti della comunità di Pozzolengo, a cui si è recentemente aggiunta una nuova realtà a Napoli.
"Lo sport è un veicolo potente: si rivolge a tutti senza distinzioni, parla un linguaggio universale e promuove e diffonde valori fondamentali per lo sviluppo di una società sana quali il merito, l’impegno, il sacrificio, la passione e la determinazione – commenta Andrea Bonomelli, presidente dei Lautari –. Poter celebrare i giochi è un motivo di speranza. Per noi le competizioni sportive sono importanti perché nel tempo abbiamo capito che la sana sfida agonistica aiuta questi giovani a ritrovare la voglia di vivere e infonde la forza per uscire dalla strettoia. E i vincitori verranno premiati con i biglietti per la maratona di New York. Un modo per dimostrare che la vita vince sempre".
E si vince per davvero. Lo dimostrano le parole di Daniele di Piombino, 53 anni, da cinque ospite dei Lautari. "Il sacrificio ti ripaga – spiega l’uomo – e io sfidando me stesso alle nostre Olimpiadi mi dimostro che potrò farcela anche fuori. Sono alla quinta partecipazione e devo dire che partecipare mi fa stare sempre meglio. Se la prima volta ero un poco imbarazzato, ora sono contentissimo di partecipare. Quest’anno sarò il portiere in una delle squadre di calcio e, naturalmente, collaborerò a tutte le altre attività".