Brescia, occupata la sede Enel. Gli inquilini morosi: "No al taglio della luce"

Gli attivisti dell’associazione “Diritti per tutti” in campo a difesa di chi non è riuscito a pagare l'affitto e ora rischia di restare al buio

La protesta dell'associazione inquilini nella sede Enel a Brescia

La protesta dell'associazione inquilini nella sede Enel a Brescia

Brescia - È durata circa sei ore l’occupazione della sede dell’Enel di via Cassala a Brescia da parte degli attivisti e delle attiviste dell’associazione Diritti per tutti. Un’azione forte contro i “distacchi facili”, la prima a Brescia da quando si è iniziato a parlare di caro bollette e povertà energetica. Il casus belli è stato il distacco del gas per un 67enne, disoccupato e già in carico ai servizi sociali. L’uomo si è offerto nei giorni scorsi di ripagare il debito, poco più di 1.000 euro accumulato in un anno, ricevendo risposta negativa dalla società secondo quanto ricostruito dagli attivisti.

Nel corso dell’occupazione, è intervenuto anche l’assessore comunale ai Servizi sociali, Marco Fenaroli, che ha confermato il sostegno dell’assessorato per ridurre la posizione di morosità dell’uomo. Gli attivisti chiedevano però delle garanzie e sarebbero stati pronti a proseguire l’occupazione per tutta la notte. Attorno alle 20 si è arrivati alla conciliazione: già da oggi, sarà riacceso il riscaldamento con un nuovo contratto di fornitura di Enel o A2A.

"Abbiamo sollevato il problema - commenta Umberto Gobbi, portavoce dell’associazione – del caro bollette, che rende per alcune persone impossibile il pagamento e le rende vittime di morosità incolpevole. Inoltre, abbiamo evidenziato che luce e gas sono servizi di primaria importanza non possono essere distaccati, perché si tratta di diritti inalienabili". Fe.Pa.