Zone, migranti non collaborano col Comune: sgomberato ostello

La decisione del sindaco di fronte al rifiuto dei 22 africani di aiutare a pulire il sentiero delle piramidi d'erosione

I profughi nella struttura

I profughi nella struttura

Brescia, 12 luglio 2018 - Da questa mattina l'ostello Trentapassi di Zone, nel bresciano, è vuoto. Ieri i 22 richiedenti asilo che lì erano ospitati hanno lasciato il paese. Tutto è avvenuto senza tensioni manifeste.I profughi erano stati informati in mattinata del trasloco in programma nel pomeriggio. Il tempo di radunare i pochi effetti personali, poi l'imbarco sull'autobus scortati dai carabinieri che fanno capo alla compagnia di Chiari. I 22 africani, d'età compresa fra i 18 e i 25 anni, sono stati portati in un'altra struttura di accoglienza, da dove saranno poi smistati in varie direzioni.

"A me dispiace sul piano umano, perché questo provvedimento può avere il sapore di una punizione, ma non si poteva transigere sul versante dell'autorevolezza - dice Marco Zatti, sindaco di Zone -. Ne arriveranno altri, di profughi. Si riparte da zero. Spero che col nuovo gruppo si instauri un clima di reciproca collaborazione". Era stato il sindaco Zatti, amareggiato perché nessuno dei richiedenti asilo presenti a Zone aveva lo scorso 15 giugno accettato di dare una mano a pulire il sentiero delle piramidi d'erosione, a chiedere per iscritto al prefetto Annunziato Vardè di intervenire, allontanando alcuni dei soggetti che all'ostello Trentapassi condizionavano le scelte del gruppo con posizioni intransigenti.